‹‹In prima visione nelle sale la versione cinematografica del celebre manga di Yukito Kishiro››.

Di Chiara Sabatini

Dai produttori di Avatar e Titanic, James Cameron e Jon Landau e dal regista di Sin City, Robert Rodriguez, è finalmente uscito nelle sale del cinema italiano, il grande film: “Alita: angelo della battaglia”.

Il film, ambientato nel 26° secolo, racconta la storia di Alita, interpretata da Rosa Salazar. Alita è un cyborg che viene trovato in un deposito di rottami da  Christoph Waltz, questa volta nei panni del dottor Dyson Ido. La ragazza non ha memoria della sua vita precedente, ma il suo corpo ha fortemente memorizzato l’addestramento alle arti marziali e questo farà della giovane protagonista, una spietata cacciatrice sui passi dei peggiori criminali di tutto il mondo e amante dei tornei di Motorball. Trascinata inoltre dall’ impeto amoroso per un ragazzo, proverà a trovare il suo cammino nella città-discarica di Iron City.

Il film è tratto da uno dei manga più famosi del tempo che risale al 1990 e che fu realizzato da Yukito Kishiro.  Il fumetto,  ha infatti come protagonista un cyborg rotto e riportato in vita dal dottor Daisuke Ido. Qui nella città di Salem, tra nemici da combattere con l’uso delle arti marziali  e  giovani amori, si avventurerà alla ricerca della propria strada.

Il primo adattamento del manga si ha nel 1993 da parte dello studio della Madhouse, già produttore dei film di Satoshi Kon. Si tratta di due video da 45 minuti ciascuno che raccontano soltanto la storia dei primi cinque capitoli del manga.

L’idea di trasformare il celebre manga in una pellicola vera e propria, nacque dalla testa di James Cameron nel 2000, ma tuttavia il famoso produttore, distratto dal progetto su Avatar, decise di rimandare l’idea per un pò. Nel 2015  affidò il comando al regista Robert Rodriguez e per finire le registrazioni terminarono nel 2017.

Ma tralasciando la storia che si cela dietro la produzione del film, ora sui grandi schermi, da tener conto è anche il notevole equilibrio di generi che il film abbraccia.

Si parte dal lato scientifico, cioè dall’ unione di corpi umani e arti artificiali, fino a quello d’azione che si coniuga perfettamente con quello sentimentale. Grandioso è anche il fatto che nel film agiscano sia personaggi umani, ovvero attori in carne ed ossa, sia personaggi totalmente realizzati al computer.

Ne consegue un perfetto mix che da modo di soddisfare a pieno gli amanti sia del genere sentimentale, d’azione, d’avventura, thriller  che fantascientifico.

Occhio di riguardo da tenere inoltre  per la scenografia del film!. Il grande Robert Rodriguez ha infatti fatto si che nel disastro post-apocalittico rappresentato, dove prendono piede temi come miseria e povertà, il gioco e la criminalità notturna  coabitino in un unico spazio.

Adatto a tutte le età, non perdetevelo assolutamente.

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