Di Eleonora Giusti
Roma: grandezza e potere appartengono alla storia; degrado,monnezza e buca al presente. Un panorama che ci hanno regalato amministratori e politici: “razza cialtrona”. Ormai nei vicoli della città non si sente più quell’aria di inestimabile bellezza e fascino, ad essersi aggiunta è una condizione di disagio e degrado; questa nuova condizione è stata subito accolta dai romani con un grande spirito di ironia ma oggi gli stessi romani dicono basta! E’ stato proprio un gruppo social, nato come reazione al degrado della Capitale, che attraverso il tag #Romadicebasta esprime l’immenso grido di dolore e rabbia dei cittadini per salvare una città a “disagio”. Questo appello è stato un campanello dall’allarme che ha portato alla mobilitazione dei romani il 27 ottobre scorso nella piazza del Campidoglio; hanno portato in piazza attraverso una manifestazione, il grido forte e chiaro di #Romadicebasta, esausti dei disagi quotidiani sullo sfondo di bellezze uniche al mondo. La manifestazione del 27 è stata organizzata dal gruppo social ” Roma per tutti, tutti per Roma”, fondato da sei donne battagliere, che puntano a evidenziare con la massima precisione e determinazione quello che non funziona, perché funzioni. C’è però da dire che nel binomio Campidoglio-romani, la colpa non è da attribuire solo al primo; sono infatti i romani stessi che quando portano il cane a passeggio non raccolgono gli escrementi, senza poi curarsi di buttarli nell’umido; sono coloro che hanno scambiato il bike sharing come un “negozio” di pezzi di ricambio per le proprie biciclette e che si lamentano del traffico di Roma nel momento in cui “non trovano parcheggio” e lasciano la macchina in doppia fila; sono le stesse persone che finita la sigaretta, o la gomma da masticare, la buttano per terra; i romani, sono coloro che amano la loro città, che dicono “Roma siamo noi”, ma non ne hanno cura. E’ vero, il problema delle strade, della monnezza, e delle aree verdi, non si risolve da solo, ma sono gli stessi romani che devono avere cura della propria città.