di Chiara Rivieccio.

Avete presente quando andate a fare shopping con la vostra migliore amica, vi innamorate dello stesso fantastico vestitino, ma portate la stessa taglia e al negozio ne è rimasto solamente uno? Una delle due alla fine dovrà arrendersi e cederlo all’altra, e magari sperare, una volta tornata a casa, di trovarlo online.

Questo è esattamente quello che è accaduto a bordo della stazione spaziale internazionale qualche giorno fa e che ha portato, a causa dell’impossibilità di reperire all’ultimo minuto una tuta spaziale in un qualche negozio on line e soprattutto di farla recapitare in tempo al destinatario, all’annullamento della prima EVA (Extra-Vehicular Activity) di sole donne.

Il 29 marzo infatti due astronaute che si trovano a bordo della stazione spaziale internazionale, Christina Cock e Anne McClain, sarebbero dovute essere le protagoniste della prima passeggiata spaziale tutta al femminile. Evento mediatico che era stato annunciato da tempo, atteso dai mass-media di tutto il mondo e che invece è stato annullato con un preavviso di pochi giorni.

Il motivo? La mancanza di una tuta di taglia M.

Molti penseranno alla solita vanità femminile, ma in questo caso non si tratta proprio di quello. Le tute spaziali disponibili sulla ISS infatti, non sono fatte su misura per gli astronauti, ma sono sono formate da varie componenti di diverse taglie che vengono poi assemblate tra loro per soddisfare le singole esigenze. E le quantità di parti disponibili scarseggiano ormai da tempo.

L’astronauta Anne McClain, nel corso di una sua precedente passeggiata spaziale, si era accorta che la parte del busto della sua tuta era di una misura errata, e che sarebbe stata più adatta per lei una M anziché una L. Peccato che la sua collega Christina Cock sia anche lei una taglia M di busto e sulla stazione spaziale al momento non siano disponibili due componenti di quella stessa taglia.

Passeggiata tutta al femminile quindi cancellata, e la sfortunata McClain è stata sostituita dal collega Nick Hague, evidentemente a suo agio in una taglia più grande.

E’ stata la stessa Nasa a comunicare la ragione della sostituzione dell’astronauta con il collega uomo, scatenando ovviamente l’ilarità del mondo intero.

Una missione composta da sole donne fermata da una questione di taglie di abbigliamento sembra proprio la dimostrazione che nessun luogo, per quanto lontano, sfugga a determinate “leggi”. Ma del resto i compiti delicati che avrebbero dovuto svolgere le due astronaute durante la loro passeggiata non prevedono errori e vi è la necessità di un’ attrezzatura in perfette condizioni e che garantisca la massima comodità. Per queste ragioni la passeggiata della McClain è stata posticipata all’8 aprile, quando uscirà dalla ISS con una tuta della sua misura e con un collega uomo.

E, se ci fermiamo un attimo e lasciamo viaggiare l’immaginazione, possiamo vederli adesso tutti questi padri, mariti, fidanzati, vittime indifese di estenuanti pomeriggi di shopping passati seduti fuori dai camerini, che nel leggere questa notizia staranno sorridendo di nascosto al pensiero che, almeno nello spazio, finalmente hanno avuto la loro vendetta.

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