Di Davide Perrucci.

“Unità e cambiamento”. Sono queste le parole che Nicola Zingaretti, nel discorso della vittoria, evoca per il futuro del Partito Democratico. La sala della Domus Circo Massimo è in fermento, i dati sono inequivocabili e dicono che l’affluenza alle primarie è pressoché uguale a quella del 2017, e che a vincere, con un margine netto sui rivali e ben al di sopra del 50% richiesto per l’elezione diretta, è stato proprio lui, il presidente della Regione Lazio, designato a nuovo leader del suo partito, commenta l’esito del voto di domenica 3/03/19 parlando di “una vittoria dell’Italia che resiste e che vuole un altro tipo di futuro”. E al giornale Radio Rai chiarisce: “C’era tanto scetticismo. Si parlava addirittura di un’affluenza sotto il milione e invece è successo quello che io avevo percepito: una grande voglia di partecipazione, di combattere, che ha veramente sorpreso tutti”.

Aprendo il suo discorso, Zingaretti snocciola una lunga serie di ringraziamenti, dai volontari ai partigiani, dai giovani alle donne, dalla gente del Sud che lotta contro le mafie alla straordinaria piazza di Milano. E anche una serie di dediche, dalla quindicenne svedese Greta Thumberg, volto simbolo della lotta contro il climate change, ai troppi giovani disoccupati “che hanno diritto al lavoro, a quegli studenti e studentesse che il potere ignora perché forse troppo occupati a occuparsi dei migranti sui barconi”. Questo dimostra due cose molto importanti per il bene della regione e della longevità del PD: Zingaretti come si usa dire è uno che cel’ha! Riesce a riunire diverse tipologie di elettori che apparentemente potrebbero sembrare agli antipodi, ma che lui con le sue promesse e i suoi buon propositi per riportare alla brillantezza di un tempo il partito riesce a riunire su un fronte comune.

Poi egli aggiunse: Da questa sera, dunque, “ci rimettiamo in cammino. Invito tutti a venire, a entrare nel nostro partito. Voltiamo pagina, ognuno con nel cuore le proprie radici. Io farò di tutto per essere all’altezza. Vorrà dire saper ascoltare e saper decidere. Apriremo una nuova fase costituente per un nuovo Pd, che dovrà avere dei segnali chiari per far contare di più le persone“.

Per citare cosa pensano altre figure politiche della carica conquistata da Nicola Zingaretti è intervenuta alla trasmissione “che tempo che fa’ ” Laura Boldrini che dichiara: “Lui ha fatto un bel discorso di cambiamento, ha parlato di unità e dei temi reali delle persone: di scuola, sanità, ambiente e donne, tutti temi molto condivisibili. Mi auguro che riesca a dare davvero un segnale chiaro di far partecipare tutti quelli che in questi anni sono stati delusi da una politica che non li ha messi al centro. Se ci riuscirò, farà una grande cosa perché rimetterà in circolo quel sogno e quell’utopia che purtroppo oggi non c’è”.

Le premesse per un grande partito democratico, solido come quello di un tempo ci sono, Zingaretti riuscirà a mischiare bene le carte che ha a disposizione, o si tratta del solito croupier che imbroglia e fa vincere solo il banco?

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