Di Fabio Panfili.

Chi non si è mai fatto una birra al bar con gli amici? Chi non apprezza un buon drink, sempre in compagnia di chi ci sta più a cuore? Tanto sembra che non ci possa far male bere un paio di birre, ed anche qualcuna in più. L’importante è non esagerare. Bere non sembra poi così pericoloso, soprattutto qui in Italia dove l’alcol, vino in particolare, fa parte della nostra tradizione. Sì, certo, ogni tanto si sente dire dal TG che nel Mondo ci sono milioni di decessi dovuti al suo consumo; ma ci siamo mai chiesti a che punto arriva il nostro corpo quando si eccede così tanto nel consumare alcol? L’alcol, sì, per carità, è una droga; ma è soprattutto un veleno. Quando, ovviamente parlo di un consumo pesante e duraturo nel tempo, la dipendenza che si è ormai sviluppata è diventata “matura”

l’alcol diventa decisamente dannoso come altre droghe

Una persona affetta da alcolismo non è in grado di controllare il consumo che ne fa a causa della dipendenza, soprattutto fisica, che tale sostanza ne comporta. Col tempo, infatti, dosi eccessive di alcol portano a cirrosi epatiche, pancreatite, epilessia, carenze nutrizionali, disfunzioni sessuali e demenza alcolica. Quando si arriva ad essere così tanto dipendenti dalla bottiglia, tre giorni senza bere sono sicuramente tanto impossibili quanto pericolosi: dopo almeno tre giorni l’individuo viene colpito da delirium tremens, uno stato confusionale temporaneo che può durare vari giorni.

L’ambiente inizia a diventare sfocato, si possono avere illusioni vividissime e tremori molto forti, marcati sulla lingua, labbra e mani; la paura per tutto ciò che si vede e che si prova è accompagnata da febbre, sudorazioni e alterazione del battito.

Molti artisti e scrittori ne hanno sofferto e ne hanno raccontato, ognuno a suo modo. Bukowski, noto per la sua vita passata a bere, si è trovato in questa situazione diverse volte, descrivendo, in “The Way The Dead Love”, in un climax ascendente la paura per tutto ciò che vede, o pensa di vedere; le pareti che gli cadono addosso, il terrore di addormentarsi per poi ritrovarsi a vivere l’ennesimo incubo, fuori la finestra la vita che scorre noncurante di quello che succede nella stanza. Tutto il resto perde d’importanza. Questo è un altro sintomo dell’alcolismo, e chi ne è affetto perde del tutto la sua voglia di vivere e la capacità personale di controllo.

La dipendenza dall’alcol è devastante come l’uso di tante altre droghe: per uscirne fuori il percorso non solo è in salita ma per quasi tutti è durissimo, non impossibile ma durissimo e solo quando la persona è riuscita a vincere questo problema assapora la sua rinascita e la considera una fondamentale vittoria personale nella quale, forse, non avrebbe mai creduto

Bisogna ripensare l’alcol come una sostanza dannosissima, da considerarsi, sotto l’aspetto del suo uso smoderato, come una sostanza alla stregua della cocaina o della siringa. Non bisogna sottovalutare la pericolosità di questa droga, nonostante lo Stato ce la venda in sicurezza.

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