Di Giordano Tabbì.

Cos’è lo skateboard? Un oggetto così piccolo, ma anche pericoloso se non si è prudenti. Per i più cinici sarà una semplicissima tavola con quattro ruote, per le mamme di tutti i bambini che ne possiedono uno è lo strumento che provoca le fratture delle loro piccole ossa,  per altri un momento di svago, di adrenalina e di passione, per altri ancora lo skateboard è semplicemente Tony Hawk.

Tony Hawk è uno dei miei miti di infanzia. Uno di quegli atleti di uno sport minore che è riuscito a diffondere la sua passione in tutto il mondo senza però mai perdere il sorriso di fare quello che gli piace. Ho sempre considerato lo skateboard, così come il pugilato, il surf e l’automobilismo uno sport a tutti gli effetti. Per fare quello che fanno i professionisti del calibro di Hawk bisogna avere tecnica, che viene dopo anni di allenamento, condizione atletica e molta concentrazione. Però allo stesso tempo bisogna anche essere un po’ fuori di testa per fare determinate cose, ma lo skateboard è così, ti spinge sempre al limite, al rischio, a volte calcolato ed a volte no. La gioia in questi sport si trova nella voglia di volare, di superare i limiti, nell’adrenalina, nel mettersi sempre alla prova contro qualcosa più difficile e grande di te. Fare una cosa troppo facile non ha senso, soprattutto per uno come Tony, che vive al massimo la sua vita, sia sportiva che non, bisogna espandersi, superare la proprie paure, spingersi oltre anche in una data serie di condizioni ed è ciò che rende lo sport, soprattutto questo sport, un qualcosa di unico.

Nato a San Diego, in California, il 12 Maggio 1968, Tony Hawk si innamora dello skateboard quando il fratello glie ne regala uno. Da quel momento ha inizio la leggenda. Tra le varie imprese folli vi è da ricordare come sia stato l’unico a completare un 900, un trick che prevede due rotazioni e mezzo in aria con lo skate, in una gara ufficiale senza farsi male. La sua carriera sembrava compromessa dopo la rottura del bacino, ma lui ha lottato, si è rialzato ed è tornato sulla sua amata tavola. La sua determinazione, il suo talento e anche il suo pizzico di incoscienza lo rendono uno degli skeater e dei personaggi più influenti di sempre. Un mito che ancora oggi è ricordato aldilà della sua età da generazioni differenti, che solo grazie ad uno skateboard è riuscito ad unire.

Tony Hawk è semplicemente il Michael Jordan dello skateboard, la sua faccia ormai è diventata un brand, è diventato un imprenditore, un attore, un personaggio televisivo, il suo successo nel mondo è anche dovuto ad una serie famosissima di videogame, che si intitola proprio “Tony Hawk’s pro skeater” apparsa sulle varie generazioni di console a partire dalla prima PlayStation.

Il suo viso sarà sempre simbolo di passione, quella che anche oggi, a cinquanta anni non gli passa, e anche se non è più atleticamente in forma come una volta riesce a stupire ancora il mondo con la sua tavola da skate, perché possiamo levargli tutto ma non quella dannata tavola, che lo farà sempre sorridere, anche se con qualche livido in più sulla pelle.