Di Fabiola Capone Braga.Pochi giorni fa a Haveri in India è stato fatto un esperimento con degli studenti, durante un esame di chimica: mettere delle scatole in testa agli studenti per evitare che questi potessero copiare.
Il ministro dell’istruzione indiano, Suresh Kuma, ha dichiarato su twitter che “Nessuno ha il diritto di trattare gli studenti come animali. Questa perversione verrà trattata adeguatamente”.
Ma vogliamo parlare di come fino a quarant’anni fa come veniva bacchettato uno studente italiano intento a copiare? Di come venivano umiliati col cappello da asino e posti dietro la lavagna?
Il fatto che nelle suole si copi non è una novità. Ogni giorno i professori devono inventarsi nuovi metodi per non far copiare i propri studenti, e questi ultimi trovano sempre il modo di fregarli.
Oggi copiare sembra un gioco a ragazzi e i professori non sanno più come fermare questa pratica.
Per non parlare dei metodi usati dagli studenti, dai bigliettini al telefono, dalla foto di nascosto al compito ai microappunti sul vocabolario, fino ad arrivare al braccio finto.
Stranamente però noi non siamo i più fantasiosi nei metodi di copiatura. Se negli Stati Uniti d’America copiare è considerato riprovevole, in quanto i risultati dei test influisco sull’entrata o meno in un buon college, in Italia e Cina non sembra si facciano scrupoli. In Cina infatti sembra che alcuni studenti abbiano mandato dei sosia più preparati a sostituirli.
Coma hanno risolti il problema? Emettendo una legge che punisce fino a sette anni di carcere chi copia e che punisce anche i genitori complici dei sistemi per copiare. In Italia, sembra che l’unica punizione sia quella di abbassare il voto della condotta che fa media per i crediti con i quali si accede all’esame di maturità. Per non parlare delle università che ritirano i compiti e li annullano.
In India almeno sperimentano nuovi metodi per evitare di far copiare gli alunni, anche se un po’ estremi e probabilmente non molto efficaci.
L’esperimento effettuato su studenti ha sconvolto mezzo mondo, in quanto i ragazzi sembra siano stati trattati come bestie, ma non è così. Il tutto è stato volontario. Nessuno studente è stato costretto ad indossare le scatole in testa, e nessuno ha impedito loro di toglierle.
Non tutti gli studenti infatti hanno acconsentito di indossare quella scatola: alcuni non l’hanno indossata per niente, altri l’anno tenuta per quindici minuti e altri ancora per venti.
Con tutto che l’esperimento era volontario, questo non ha evitato il fatto che il college ha dovuto scusarsi.
India: a chi copia scatola in testa