Di Concetta De Giorgi
Ecco l’odissea che vive un cittadino romano che deve richiedere un certificato anagrafico presso qualsiasi ufficio presente nei 15 municipi in cui è suddivisa Roma Capitale.
Questa storia è divisa in due parti
Prima parte: fino al 1° ottobre 2019 si poteva accedere solo ed esclusivamente alla richiesta di certificati anagrafici e di stato civile, attraverso il sito www.tupassi.it dove ci si doveva registrare e prenotare per accedere al servizio demografico desiderato con attese se andava bene di settimane, oppure di mesi. Questo metodo sperimentato serviva a comprendere se tale certificato fosse proprio necessario ed a tastare la pazienza della cittadinanza.
Seconda parte: essendo terminato il contratto tra Comune e piattoforma tupassi, attualmente tale servizio è stato prorogato, insieme a questa prestazione Roma Capitale offre al cittadino romano, munito di buona volontà, anche la possibilità di recarsi la mattina presto presso il municipio muniti di tessera sanitaria per prenotarsi nell’arco della stessa giornata avere il certificato.
Parliamo ora dei certificati ve ne sono di due specie anagrafico con un costo di 0.26 centesimi se prevedono esenzioni, invece 16.52 euro certificato in bollo. Questi certificati fanno pagati dal 1° di settembre 2019 tramite bancomat o carta di credito o bollettino da saldare presso sportelli sisal o lottomatica, niente più contanti. Le casse gestite con personale dell’Unicredit e dalla Banca Nazionale del Lavoro presenti fino a dicembre 2018 nelle varie sedi dei municipi sono state chiuse. Altro certificato è quello di stato civile che è gratuito. In entrambi i casi si può accedere solo su prenotazione allo sportello.
Riassumiamo le file: 1° fila per ottenere un numero che fa accedere il cittadino allo sportello anagrafico per avere certificato; 2° fila in sala d’attesa aspettando la propria chiamata sul display in base all’iniziale del proprio codice fiscale; 3° fila arrivati allo sportello, se non si è possessori del fantomatico bancomat o carta di credito per pagare il certificato, si fornisce il cittadino di un bollettino con l’importo da pagare presso sportelli lottomatica e sisal; 4° fila presso sportelli lottomatica e sisal; 5° fila per esibire pagamento bollettino ed avere l’agognato certificato.
Risultato finale ilcittadino arriva allo sportello furioso, in quanto ha perso un’intera giornata lavorativa e scarica la sua rabbia sul dipendente pubblico,
In questa era globalizzata e multimediale è scandaloso dover raccontare ancora queste storie che sembrano fuori moda, ma che esistono e vengono vissute ogni giorno sulla pelle del singolo cittadino e del personale capitolino esausti di questa situazione tragicomica.
Dove sono coloro i quali dovrebbero rappresentare e difendere i diritti dei cittadini??