Di Concetta De Giorgi. Vivere a Roma è diventato una lotta di sopravvivenza, riuscire a raggiungere una meta che si trova dall’altra parte della città è come muoversi in un campo minato.
Prendiamo il caso accaduto qualche giorno fa nella metropolitana A fermata Spagna nel pomeriggio dove un odore acre, un annuncio di evacuazione si accompagnava a un fuggi fuggi generale, per scoprire che il tutto era stato scatenato da un convoglio che era stato trainato e che ha causato un surriscaldamento dell’impianto frenante, bloccando per ore la vita dei cittadini. Per non parlare della gestione ed organizzazione della manutenzione di scale mobili ed ascensori progettata in modo non responsabile che mette sotto scacco chi nè necessita vedi persone anziane, madri con passeggini, diversamente abili ecc..
Dove per la costruzione di una terza linea metropolitana ci si impiegato anni senza venirne a capo in quanto ci si finisce sempre nella solita bega degli scavi archeologici e delle tangenti.
Per non parlare delle metropolitane e degli autobus sempre più sporchi e usurati, stracolmi di gente che si accalcano l’uno sopra l’altro nella speranza di arrivare in orario alla loro destinazione che sia lavoro o scuola, senza considerare l’inesistenza per gli autobus di corsie preferenziali, pertanto bisogna fare i conti con il traffico ormai congestionato all’inverosimile. Nel frattempo fermi nel traffico al semaforo o sui i mezzi pubblici si incontrano uomini che si reinventano e diventano prestigiatori, cantanti, oppure madri con neonati ecc. in cerca di un obolo per poter sopravvivere.
Naturalmente, questa è la situazione dei mezzi pubblici nel quotidiano che sommata all’allerta meteo e i vari allagamenti portano poi ad un completo fermo della circolazione e siamo nell’anno 2019, dove si cerca di esplorare altri pianeti o si parla di nano tecnologia nella medicina, per raggiungere l’altro capo della città nell’arco della stessa giornata bisogna ritenersi fortunati.
Per non parlare delle buche e delle crepe nel manto stradale che insieme agli aghi e radici di pino e foglie procurano incidenti mortali tra i motociclisti; delle caditoie non pulite in tempo che procurano allagamenti nelle varie gallerie con chiusure improvvise ed il tutto si ripercuote sul traffico privato e pubblico. Gallerie che poi per una nuova viabilità ci si impiegherà un tempo non stimato, il tutto coronato da una pazienza richiesta ai cittadini romani che neanche Giobbe avrebbe avuto.
Anche oggi giornata di pioggia siamo pronti a sopravvivere in una città che è sempre più piena di buche ma non è spettacolare come il Colosseo.