Di Gemma Gemmiti. I ragazzi leggono libri non strettamente scolastici?
Sui mezzi pubblici, fateci caso, sono sempre di più le persone con il naso su uno smartphone piuttosto che in un libro. E no, non sono solo ragazzi. Triste, vero?
Smettiamola di puntare il dito e prendiamoci un po’ di colpe. Dare il buon esempio. I dati Istat parlano chiaro: l’abitudine alla lettura si acquisisce in famiglia. Tra i ragazzi di 11-14 anni legge l’80% di chi ha madre e padre lettori e solo il 39,8% di coloro che hanno entrambi i genitori non lettori.

La quota più alta di lettori si riscontra tra i ragazzi di 11-14 anni. Il 12,7% è un lettore “forte”, ossia legge almeno un libro al mese. Tra i lettori «forti» anche le persone da 55 anni in su, che mostrano le percentuali maggiori: 16,5% tra i 55 e i 64 anni e 17,4% tra gli over 65.
Nell’opinione degli editori, i principali fattori che determinano la modesta propensione alla lettura nel nostro Paese sono il basso livello culturale della popolazione (42,6% delle risposte) e la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura (38,4%).
Occorre fare di più.

In un paese dove il sottosegretario alla Cultura, la leghista Lucia Borgonzoni dichiara candidamente di non leggere un libro da tre anni, in un paese dove un consigliere comunale brucia un libro in piazza, finisce per questo sul Times e, qualche anno dopo, diventa Senatore (Massimo Ruspandini Fratelli d’Italia ndr) di cosa vogliamo stupirci?
L’ignoranza sta diventando un valore. “Uno di noi” che parla e sparla h 24 sui social fomentando odio, può arrivare persino a governare.
L’ignoranza NON deve diventare un valore, ma una vergogna, in un paese dove si può entrare in una biblioteca e prendere gratuitamente i libri in prestito, non abbiamo scuse.
È proprio nell’istruzione la chiave di volta.
Leggere costruisce.
Costruisce la persona, insegna a mettersi nei panni dell’altro, ci fa vivere altre vite, ci mostra paesaggi che mai avremmo immaginato.
Leggere forma.
Ci dà gli strumenti per analizzare interiormente noi stessi e il mondo che ci circonda, per arrivare poi alla comprensione di sé e dell’altro in una danza che può arrivare solo da una musica suonata da un’orchestra. Un concerto dove ogni strumento ha la sua importanza, ogni pausa, ogni attesa, ogni piccola nota sul pentagramma.
Leggere è musica.
Leggere è anche silenzio che ci permette di ascoltare.

Entra in una biblioteca. Fai caso al rumore che c’è. All’odore. Come in una chiesa dove la sacralità del silenzio celebra l’Altissimo, lì, tra le lampade accese sui tavoli e la polvere posata sui tomi come a protezione, si nasconde la bellezza.
Entra in una libreria e sposta l’attenzione sugli scaffali lontani, difficili da raggiungere. Cerca non il best seller, ma la chicca. Scegli un libro, giralo sulla quarta di copertina, leggi la sinossi, prova ad innamorarti. Comincia così, anche con un libro a caso, che magari ti ispira per i colori, il titolo, la storia che racconta. Leggilo e, mai sazio, cominciane un altro. Ad alzare le percentuali delle prossime rilevazioni dell’Istat, potresti essere proprio tu, ma attenzione, non sarai un numero, ma una pietra che costruisce il mondo che sarà.

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