Di Stefano Ianieri
Siamo alle solite, Roma affonda nei rifiuti, e nella puzza, dovuto per la maggiore parte alla mancanza della loro raccolta e dove gettarla, i super amministratori con immensi poteri, il Sindaco Virginia Raggi, ed il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, finora non sono stati in grado di risolvere questo problema.
Uno scarica barile che dura da anni, dove a rimetterci sono i cittadini e commercianti, che pagano le tasse sui rifiuti.
Per anni si sono arrampicati sugli specchi, attuando una raccolta differenziata, e poi porta a porta, un disagio enorme per le famiglie che devono mantenere in casa i rifiuti, soprattutto quelli organici, per diversi giorni, dove esistono dei paradossi formidabili, in alcuni quartieri di Roma, il comune applica la differenziata porta a porta, ma a trecento metri con le case popolari, si continua ad utilizzare i vecchi cassonetti dove si butta tutto senza una minima diversificazione dei rifiuti. Negli esercizi commerciali è la stessa cosa, il cartone deve essere sbriciolato perché non entra nei cassonetti, ma la raccolta non è giornaliera, quando piove si bagnano, non li ritirano, per cui rimangono a terra finchè non si asciugano.
La cosa più sconcertante è la mancanza della raccolta, un’Azienda AMA (che cambia i vertici a ritmi velocissimi) che fa girare innumerevoli furgoncini per la raccolta, ma in realtà vedendoli in giro tutto il giorno sono quasi sempre vuoti e i cassonetti sempre pieni, che traboccano di rifiuti invadendo anche le strade, oltre che emanando una puzza terribile soprattutto in estate, sono un pericolo per la circolazione stradale dei veicoli.
La verità e che manca l’innovazione tecnologica, un aumento dei termovalorizzatori, che sono dislogati in tutta Europa, senza recare alcun danno, additati dalla Sindaca e dal M5S come il male assoluto, mentre il sistema attuale non riesce a far chiudere il ciclo dei rifiuti.
Inoltre il vecchio sistema di smaltimento si devono delimitare spazi e distanze per la sicurezza e la qualità dell’aria e dei terreni che vengono pesantemente in contatto con rifiuti di scarto.Anche una politica di abbandono della plastica, che oggi invade ogni confezione alimentare, un costo di smaltimento, ma si dovrebbe incentivare la ricerca per trasformare la plastica ed i rifiuti in generale in qualcosa di produttivo e meno inquinate.
Se questo non entra nella mentalità della Raggi e di Zingaretti e della politica, tutte le alternative possibili ed immaginabili non risolverebbero i problemi dei rifiuti di Roma.