Di Flavia Romagnoli. Quasi al termine del 2019, in cui l’essere umano è arrivato a creare intelligenze artificiale o motori elettrici anti-inquinamento, sentire ancora parlare di atteggiamenti irrispettosi nei confronti delle donne fa venire i brividi. Questa volta stiamo parlando dell’India, un paese meraviglioso tra l’altro, ma anche un paese in cui nascere femmina può essere considerato una sciagura, una condizione discriminata e discriminante. Tra bambine spose, mutilazioni dei genitali femminili, stupri e femminicidi, l’India è in vetta alla classifica dei paesi meno accoglienti nei confronti della donna. Lì, infatti, quest’ultima non è altro che un’eterna inferiore, che dipende prima dal padre, poi dal marito e infine dai figli. Insomma, l’India non è un paese per donne. Per fortuna però, qualcosa in India sta cambiando, piano piano, da quel 2012 in cui una studentessa di 23 anni morì alcuni giorni dopo essere stuprata da un gruppo di uomini adulti su un autobus a Delhi. L’urgenza di azioni concrete per proteggere la popolazione femminile indiana sta diventando realtà: è stato creato un progetto, chiamato “Action for Equality”, per lavorare con adolescenti maschi di età compresa tra i 13 e i 17 anni con l’obiettivo, e la speranza soprattutto, di provare a cambiare atteggiamenti nei confronti del genere femminile, atteggiamenti purtroppo accettati e radicati nella cultura indiana. Definire l’India un paese arretrato in cui i machi si ritrovano ad andare a lezione per imparare quale sia il modo giusto per trattare una donna è davvero umiliante, ma in fin dei conti come altro potremmo considerarla? Combattere per l’uguaglianza di genere in paesi come questo, significa nuotare contro la corrente di un fiume furioso in discesa. Ma se gli uomini per primi iniziassero a provare a sfidare quelle norme di genere che accompagnano la cultura indiana da secoli, forse si riuscirebbe ad arrivare ad una soluzione concreta. Con questo progetto i ragazzi apprendono come cambiare il proprio comportamento in casa con le madri, le mogli e le sorelle, fuori casa, nelle zone pubbliche, nei locali, sul posto di lavoro. Incredibilmente tra le donne indiane, più o meno giovani, già si percepisce un miglioramento anche se ancora troppo piccolo, ma un risultato davvero incoraggiante è che finora più di 5000 ragazzi indiani hanno aderito e beneficiato del progetto contro la violenza sulle donne.
- Autore dell'articolo:Marco Palma
- Articolo pubblicato:4 Dicembre 2019
- Categoria dell'articolo:Estero