Di Cecilia Cerasaro. Ogni argomento è buono per fare del populismo. Se poi nell’Unione Europea sorge un qualsiasi problema con le banche si può star certi che qualcuno attaccheranno la moneta unica in nome della sovranità nazionale. Il Mes, il meccanismo europeo di stabilità, organizzazione di natura economica, ha un nome complicato a cui corrisponde una funzione di difficile comprensione ai non addetti ai lavori.
Ma ecco Salvini chiedere ai suoi elettori, magari ignari della materia trattata, di firmare in piazza petizioni per bloccare il Mes, sbraitando in Parlamento delle spiegazioni fumose ma intanto presentandosi come garante della democrazia rappresentativa e degli interessi della nazione. La strategia è fare leva sullo spauracchio delle banche Europee, tedesche e francesi, che frugano nelle tasche degli italiani. Per completare la vergognosa sceneggiata nazional popolare messa in piedi per animo impressionabili il leader leghista tira in ballo la Madonna di Madjugorie che riferirebbe a lui dei tradimenti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Tutto questo senza aver spiegato a nessuno cos’è il Mes.
Il Mes dovrebbe servire a garantire la stabilità dell’Euro, moneta che fonda il suo valore sui titoli azionari dei singoli stati, a seguito di un possibile default di uno degli stati membri, come è successo alla Grecia nel 2011. All’epoca, non esistendo una legislazione in merito, fu tutta la zona Euro a rischiare una svalutazione della moneta. In questi casi infatti dovrebbe essere la Bce a garantire per la stabilità dei titoli dello stato in difficoltà e ad aiutarlo, in cambio però di sacrifici.
L’inflessibilità della Banca Centrale Europea e le Clausole di azione collettiva, che permetterebbero la ristrutturazione del debito prelevando dai privati, previste dal Mes, sono al centro dello scontro parlamentare in questi giorni. Su questi punti si sta però già lavorando, cercando di eliminare le Cac e di garantire una certa flessibilità. Almeno questo si evince dalle parole del ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri.
Non è la prima volta che gli antieuropeisti si rifiutano di cercare una soluzione condivisa ai problemi dell’Unione Europea insieme agli altri stati membri, così era stato per le trattative sul Global Compact sull’immigrazione.
Ma al di là dei tentativi discutibili di democrazia diretta pilotata dall’opinione semplicistica di un leader politico, a nessuno, né di coloro che sono critici nei confronti del Mes, né dei suoi sostenitori, sembra essere venuto in mente di informare i cittadini in merito, mettendoli a parte tanto degli eventuali benefici quanto delle criticità non risolte del Meccanismo Europeo di Stabilità. Una conferma in più del fatto che non esiste la reale intenzione di formare una coscienza politica né da parte maggioranza né da parte dell’opposizione e che la politica si risolve oggi in una battaglia mediatica concentrata sulla forma e sull’apparenza ma priva di contenuti.
Mes: il populismo all’attacco dell’Unione Europea