Di Gemma Gemmiti. C’è bisogno di parola. È quello che ho imparato in quest’ultimo anno di talkshow nel Laboratorio di Redazione Giornalistica all’Università degli studi di Roma Tor Vergata, facoltà di Lettere-Scienza della comunicazione.
«Diventerete giornalisti di vita. Vi insegnerò il rispetto per l’altro, prima di ogni altra cosa. Non ci sono censure in questo laboratorio: ma qui è bandito il razzismo, in ogni sua forma».
Passeggiava tra noi il professor Marco Palma, sin dal primo giorno. Di stare dietro la cattedra non se ne parla. Il suo posto è in prima linea, dentro la notizia.
E poi scoprire con grande sorpresa che la “notizia” siamo noi, con le nostre vite uniche, diverse. Dentro a difficoltà che ci sembrano insormontabili, ma che poi appaiono inspiegabilmente leggere, se il “peso” si divide.
Ogni lunedì, tra le pareti bianche dell’aula T 20 alle 14 è questo che accade: incontro e condivisione. E accade in un modo particolare: dal di dentro.
L’avreste mai immaginato?
C’è bisogno di ascolto. Di accogliere l’individuo, di abbracciare di ognuno di noi ciò che ci rende unici.
E mentre ascoltiamo reciprocamente le nostre storie, sperimentiamo il Rispetto, il mettersi nei panni dell’altro provando ad immaginare come avremmo reagito dentro ad altre scarpe, percorrendo altre strade, seguendo passi presi in prestito.
Un buon giornalista non dovrebbe mai perdere di vista che dentro ogni notizia ci sono storie, ci sono persone di cui si deve avere rispetto.
Non si tratta di etica o di deontologia; io la chiamo umanità.
Si chiude questo 2019 dentro a un Grazie, per la possibilità che mi e che ci è stata data, di crescita, professionale ma soprattutto umana.
Grazie ad un docente, il professor Marco Palma, grazie alle sue assistenti, le dott.sse Giovanna Bacco e Giulia Capobianco, che ci stanno insegnando una professione incredibile…bella e possibile…..quella del giornalismo.
E attendo con trepidazione questo 2020 per essere di nuovo lì, nell’aula T 20, dove troverò di nuovo i miei amici, la mia “famiglia” nell’Università.