Di Concetta De Giorgi. Ogni mattina ci sono dei pendolari che armati di una sana e robusta pazienza si alzano dal letto almeno un’ora prima per percorrere pochi chilometri e giungere a destinazione con i mezzi pubblici della azienda romana ATAC
Se invece si deve attraversare l’intera città soprattutto in orario di punta con uffici e scuole alla loro apertura non sarà sufficiente la pazienza qui bisogna rivolgersi ad entità superiori per rimanere calmi ed uscire da casa molto tempo prima.
Nel frattempo, ci si rivolge come per chiedere un miracolo,aiuto alle varie app, scaricate sul cellulare, riguardanti come muoversi a Roma con i mezzi pubblici, augurandosi che segnalino un orario esatto; e che ti forniscano le indicazioni giuste per percorrere con gli autobus o metropolitane il tratto di tuo interesse.
Perchè pensare al teletrasporto in una città come Roma, che sta toccando il fondo del degrado politico e sociale, è pura utopia.
Comunque, fermi dell’idea di dover attraversare la città e speranzosi che prima poi arriverà un’autobus ed ecco finalmente palesarsi e subito la sua numerosa clientela è pronta a prenderlo d’assalto, scene tipo carrozza del far West, o peggio da carro bestiame, dove il meglio che ci si può augurare che non vada a fuoco, che i freni funzionino e che le porte si aprano.
Gli autobus nuovi quelli bianchi fuori, appena acquistati già emanano cattivo odore dentro ma fin qua va bene, se poi si è fortunati e si riesce anche a trovare un posto a sedere….. chimera, ma quando capita questi sedili nuovi lasciano sugli abiti un’alone sospetto, certo presentarsi con un un’abbigliamento sporco al lavoro o ad un appuntamento si capisce subito perché quel posto resta libero.
La vita del pendolare è fatta di attese lunghissime e di ritardi, di corse ad inseguire gli autobus il cui numero spesso non corrisponde a quello presente sul fronte dello stesso; a dover accettare richieste assurde da parte dell’autista quando dichiara:”ho finito il turno mi fermo qui” in un luogo generalmente non vicino a nessun capolinea, sempre su questi stupendi mezzi pubblici l’aria calda è presente d’estate e d’inverno invece l’aria fredda, giusto per temprarci.
Certo non dobbiamo lamentarci più di tanto perché per esempio per il servizio offerto sono anni che i prezzi degli abbonamenti e biglietti non sono aumentati, anzi si cerca di agevolare le famiglie e le persone meno abbienti.
La perfezione non si può avere, ma il rispetto come essere umani è dovuto.
Nell’attesa che qualcosa muti la zucca in carrozza almeno meno sporca, affollata e senza paura di iniziare un viaggio e non finire in ospedale per avvenimenti non dipendenti da una nostra distrazione, incrociamo le dita e saliamo su questo “stupendo e pulito” autobus/carrozza di metropolitana, pronti per un altro giro nelle viscere dell’inciviltà neutralizzata dal senso di non-esistenza umana.
ATAC: viaggio quotidiano su un carro bestiame, tra paura che vada a fuoco, furti e servizio interrotto