Di Stefano Ianieri. Le elezioni regionali 2020 sappiamo come sono andate, dove in Emilia Romagna vincere il centrosinistra ed in Calabria il centrodestra, ma analizziamo l’euforia della sinistra, i quali sostengono che hanno trionfato contro il nemico interno, Matteo Salvini e il centrodestra.
Un M5S allo sbando, con un capo politico che si dimette dal suo incarico a due giorni delle elezioni, una mossa che si può dedurre insensata, ma questo fa trapelare la stoffa del movimento e dei loro staff di doctor management, e tutti i fallimenti politici, facendo trapelare la sua debolezza di leader politico che al minimo di difficoltà fece appello al guru Beppe Grillo.
Più evidente sono le affermazioni del Presidente del Consiglio, che invece di osservare il naufragio del suo Movimento, dove i suoi candidati non hanno raggiunto il quorum per entrare nei Consigli Regionali appena votati, spianando la strada al PD, il suo ex nemico numero uno, asserendo invece la sconfitta del centrodestra.
Analizziamo le elezioni del 2014 mettendole a confronto a quelle del 2020 è possibile osservare in maniera emblematica che la sinistra in Emilia ha perso terreno ed in Calabria ha naufragato.
Poniamoci una domanda, Stefano Bonaccini ha vinto, ma quale sono le cause della perdita del 10 punti percentuali del PD in una regione storica della sinistra da sempre?
Sono essenzialmente la mancanza di leader che siano capaci di entusiasmare le masse, una politica che si è allontanata dalle masse, seguendo elitè delle classi capitalistiche e borgesi italiane ed europee.
Nonostante la spinta del nuovo movimento “Le Sardine” che sanno tutti ormai la loro faziosità politica, dove asseriscono di essere un movimento autonomo, che combattono i poteri forti in Europa, ma si presentano alle loro manifestazioni pubbliche con le bandiere rosse, insieme alle bandiere europee, un vero paradosso.
In Calabria la situazione è stata peggiore, un Caporetto della sinistra.
Un possesso che cambia mano, dove una Regione, la Calabria, piena di risorse economiche, turistiche, ma abbandonata al malaffare dell’’ndrangheta, ed una sinistra al potere politico da decenni, non sono stati in grado di risolvere l’esodo dei giovani calabresi, facendo fuggire talenti, invece di fornire risorse economiche per sviluppare la regione, per cui è ipocrisia, che il candidato della sinistra Filippo Callipo asserisce che i calabresi non hanno creduto al cambiamento, votando a destra.
In Calabria crescono tutti i partiti in coalizione del centrodestra.

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