Di Simone Ferri. Trastevere. Un gruppo di ragazzi ha bussato ad una stanza singola, e ad aprire la porta è stato Federico Bertollini, meglio conosciuto col suo nome d’arte Franco126. In poco tempo è diventato uno degli artisti cardini della scena Indie romana, ed è tuttora una delle migliori penne in circolazione. Nella società giovanile si è conquistato l’appellativo di “figo romantico”; sembra proprio essere l’uomo ideale, sensibile al punto giusto. È un’artista con due anime: una legata al rap, e l’altra al cantare canzoni d’amore. Agli adolescenti piace il suo genere perché giustifica le loro azioni e i propri sentimenti; è come se rivedessero in lui l’amico che ti capisce, con cui dimenticare tutto con una risata. Nei suo testi mette in risalto i tipici problemi comunicativi che possono rendere un rapporto molto complicato. Lui fa le veci del classico ragazzo capace di non saper esprimere al meglio le sue intenzioni, e quindi attua strategie comportamentali un po’ ambigue.
Franco ha acquisito una certa notorietà quando ha collaborato con Carl Brave nell’intero album “Polaroid”. Adesso sembra di aver trovato la sua strada, che appare rivelarsi molto interessante.
Il suo primo album da solista prende il nome di “Stanza singola”, che unisce pop ela figura di cantautore  italiano, caratterizzato da reminiscenze emotive e dal bisogno di realizzare qualcosa di nuovo, senza una precisa collocazione spaziale e temporale; infatti non è presente la sua città natale, e ha deciso di riportarci indietro agli anni ’70 e 80′. Franco ha dimostrato fin da subito di avere le idee chiare, e di trattenere il tempo dentro una bolla, regalandogli una forma elegante e mutevole, arricchendola di sfumature mediante la sua splendida penna. È un disco vario, con un filo rosso che unisce il timbro di voce con la giusta melodia, ma ogni pezzo è a sè. I suoi incisi vivono di naturalezza e spontaneità, forse oggi dimenticata e oscurata da abitudini, costumi e tradizioni presenti nella società. È venuta fuori una cosa voluta, cercata e trovata. Cambiano le sonorità, ma i brani appaiono più maturi e variegati. Il merito di questo grande risultato è dato anche dalla sua autostima, che è nettamente cresciuta; questo è stato un passo importante per permettergli di migliorare anche e soprattutto se stesso; in questo momento egli ha una sicurezza in più al cuore. Il suo carattere galleggia su una tristezza che alla fine risulta essere anche dolce.
Franco126 ha stupito un po’ tutti, se stesso in primis, mettendo in mostra la sua capacità di suggerire stati d’animo e ricreare atmosfere quotidiane, prima ancora che situazioni. Il rapper trasteverino intende la canzone come un’esigenza personale per esprimere ciò che pensa e sente.
La musica è frutto d’ispirazione, e in quanto tale deve essere considerata per il suo valore artistico, come una disciplina di cui l’uomo si nutre. I suoi brani, sempre intimi fino al midollo, sono dominati da immagini quotidiane; i suoi vuoti invece, caratterizzati da ricordi ed atmosfere nostalgiche, riesce a colmarli solo con le parole.
E’ un uomo coraggioso, perché ha osato cambiare il suo stile, ha creduto nelle sue capacità ed ha sentito il bisogno di produrre qualcosa di nuovo…osare, credere, spavaldi di essere!

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