Di Laura De Pastena. Il nuovo coronavirus (Sars-CoV-2) responsabile dell’epidemia di infezione polmonare in Cina e ora giunto anche in Italia, è stato isolato lo scorso 7 gennaio: la sua azione di contagio avviene attraverso contatti ravvicinati con un soggetto infetto, ma alcune misure possono aiutare a prevenirne la trasmissione. Covid-19 è il nome dato alla malattia causata dal nuovo virus. Di seguito alcuni consigli dell’Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani, ministero della Salute e Istituto superiore sanità.
- Il contagio.
E’ stato causato dalla trasmissione del virus da animale a uomo, non a caso l’epicentro dell’epidemia è un mercato della città cinese di Wuhan dove venivano venduti anche animali selvatici vivi. E’ stata dimostrata la trasmissione interumana del virus anche al di fuori della Cina. E’ in corso da settimane un dibattito sui soggetti contagiosi, cioè se sia possibile essere contagiati anche da persone asintomatiche. Chi dice che i contagi partono dai sintomatici non dice una cosa sbagliata. Vale però per il 95-96% dei casi, resta un 4-5% percentuale bassa in cui anche chi non ha sintomi può trasmettere il virus. Ma il 4-5% sui grandi numeri che caratterizzano la diffusione del coronavirus, rappresentano un’insidia significativa.
Ma cosa bisogna fare se mi sento dei sintomi compatibili con il Coronavirus? Non bisogna recarsi al pronto soccorso e neppure dal medico di base che può essere però interpellato telefonicamente. E’ raccomandato chiamare il 112 in Lombardia e in altre regioni che hanno attivato il servizio unico di emergenza (o il 118) oppure il numero del ministero della Salute 1500 e segnalare la situazione, che verrà valutata. I soggetti considerati più a rischio potrebbero anche essere prelevati a domicilio a bordo di un’ambulanza in bio contenimento.
- Il periodo di contagio.
Finora gli esperti hanno sempre indicato un periodo di incubazione, cioè quello che passa dall’infezione al manifestarsi dei primi sintomi, di 7-14 giorni. Tuttavia, il governatore dell’Hubei ha citato il caso di un anziano che ha manifestato i primi sintomi 27 giorni dopo l’infezione.
Cosa bisogna fare e come comportarsi se si sospetta o si è entrati a contatto con persone positive al virus? Anche in questo caso vanno contattate le autorità sanitarie territoriali alle quali vanno descritte le proprie condizioni e gli spostamenti effettuati. Si tratta delle persone che le autorità sanitarie stanno cercando di identificare il più rapidamente possibile per fermare il propagarsi del virus. Le segnalazioni vanno fatte anche in assenza di sintomi perché il coronavirus, come detto in precedenza, può essere trasmesso anche da persone asintomatiche, cioè che non presentano alcun sintomo. Chi effettua la segnalazione telefonica verrà richiamato e sarà l’autorità sanitaria a disporre l’eventuale quarantena. Ogni caso viene analizzato singolarmente. In attesa di disposizioni è sconsigliato il contatto ravvicinato con altre persone.
- Come proteggersi.
Il Sars-CoV-2 si trasmette attraverso goccioline del respiro della persona infetta che possono essere trasmesse con la tosse o gli starnuti, oppure tramite contatto diretto personale, o toccandosi la bocca, naso o gli occhi con mani contaminate. Per questo motivo è importante evitare uno stretto contatto con le persone che hanno febbre, tossiscono o hanno altri sintomi respiratori. E’ raccomandabile mantenersi a una distanza di almeno un metro da persone che tossiscono, starnutiscono o hanno la febbre, lavarsi frequentemente le mani con sapone o con una soluzione alcolica. Coprire bocca e naso se si starnutisce o si tossisce e non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che non siano prescritti da un medico. Si consiglia di pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol e di usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o si assistono persone malate. I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi. Va contattato il Numero Verde 1500 del ministero della Salute se si ha febbre o tosse e si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.
- La mortalità.
Questo virus può causare sintomi lievi, simil-influenzali, ma anche malattie gravi. Al momento il tasso di mortalità complessiva sarebbe di circa di 2,3% e sarebbe molto più elevato nella provincia dell’Hubei che nel resto della Cina.
- I sintomi del Covid-19 e come si cura.
I sintomi, come si è detto, sono di tipo respiratorio. Al momento non ci sono terapie specifiche: la malattia si cura come i casi di influenza. Nei casi più gravi ai pazienti viene praticato il supporto meccanico alla respirazione. Sulla base dei dati disponibili, l’Oms ha suggerito una terapia antivirale sperimentale, utilizzata anche allo Spallanzani, basata su due farmaci: il lopinavir/ritonavir un antivirale utilizzato per l’infezione da HIV e che mostra attività antivirale anche sul coronavirus, e il remdesivir, un antivirale giù utilizzato per la malattia da virus Ebola. Non esiste un vaccino contro il Sars-Cov-2.
- L’isolamento.
L’ordinanza emanata dal ministro della salute Roberto Speranza, dopo i 6 casi rilevati in Lombardia, prevede l’obbligo di quarantena “fiduciaria” domiciliare per chi torna da un viaggio in Cina negli ultimi 14 giorni e “sorveglianza attiva” per chi è stato nelle aree a rischio, cioè nel paese asiatico, con obbligo di segnalazione alle autorità locali al proprio rientro in Italia.
L’informazione, in questi casi, è fondamentale. Di seguito riporteremo alcune comunicazioni su come vengono effettuati tamponi, e la differenza tra i due tipi di quarantena.
Quali sono le differenze tra quarantena obbligatoria e fiduciaria? La quarantena obbligatoria è stata disposta per chi ha avuto contatti diretti con pazienti positivi al coronavirus o chi arriva da zone particolarmente a rischio della Cina : l’individuo è tenuto a seguirla per 14 giorni. La permanenza domiciliare (o in strutture predisposte come ad esempio caserme) avviene sotto stretta sorveglianza e non sono consentiti spostamenti. La quarantena fiduciaria è, come dice la stessa parola, basata sulla fiducia: viene calorosamente suggerito di non spostarsi fuori dal domicilio. Esiste anche la quarantena domiciliare che non è di facile esecuzione perché bisognerebbe avere a disposizione una camera e un bagno ad uso esclusivo, cosa che non tutti certamente dispongono. Sono da evitare contatti ravvicinati con gli altri familiari e quando ci si sposta in zone comuni è raccomandato l’uso di mascherine e guanti. Molta attenzione deve essere posta all’igiene e alla pulizia della casa e della persona. E’ suggerito mangiare in modo separato dagli altri componenti della famiglia.
Cosa si intende per sorveglianza attiva? Viene attuata per quelle persone che non presentano sintomi e risultano negativi ai test del coronavirus, ma rientrano nelle categorie a rischio. In questi casi può essere attivata la «sorveglianza attiva» in quarantena fiduciaria: significa che le autorità sanitarie controllano in modo periodico lo stato di salute dell’individuo con telefonate quotidiane. Saranno poi i medici a decidere, in modo discrezionale, se e quando eseguire tamponi faringei per cercare eventuali positività al coronavirus.
Come viene fatto il tampone? Il tampone faringeo è una sorta di cotton fioc che viene messo in gola per raccogliere il muco, materiale che poi sarà inviato al laboratorio di analisi. Il sistema è lo stesso effettuato quando si cercano eventuali infezioni batteriche alla gola. Sono possibili falsi negativi per due motivi principali: il materiale raccolto è di scarsa qualità e non sufficiente per l’esame oppure la carica virale è ancora bassa e il tampone non riesce a intercettare il virus. Per questo, nei pazienti a rischio, il tampone viene ripetuto più volte. Per ottenere i risultati ci vogliono in media dalle 4 alle 6 ore anche se i due centri di riferimento per le analisi, ospedale Sacco a Milano e Spallanzani a Roma hanno nelle ultime ore intensificato l’attività , quindi i risultati potrebbero arrivare in tempo minore.