Di Chiara Agostini. Sarà una notte unica quella per assegnare i David di Donatello 2020: dove il meglio del cinema italiano va direttamente in competizione con le statuette degli Oscar assegnate poco tempo fa per il cinema americano.
La cinquina delle candidature per il miglior film si apre con ” Il traditore” che domina la classifica con ben 18 nomination.
Il Film di Marco Bellocchio ci riporta nella Sicilia degli anni 80, il protagonista Tommaso Buscetta interpretato in maniera magistrale da Pierfrancesco Favino è il primo pentito di mafia che collabora con Falcone e Borsellino , egli porterà a comprendere l’organizzazione criminale di Cosa Nostra e porterà in tribunale i capi responsabili di questa organizzazione.
La guerra tra mafia e giustizia contorna il film di Bellocchio che tiene lo spettatore abilmente attaccato allo schermo.
Troviamo ,invece, con 15 nomination “Il primo Re” di Matteo Rovere .
Un film d’autore, ambizioso e non convenzionale, il cui budget si aggira intorno agli 8 milioni di euro.
Quest’opera cinematografica è stata spesso definita coraggiosa perché esce fuori dagli schemi tradizionali, non ha paura di guardare negli occhi i film storici internazionali, la fotografia è superlativa e porta il film a distinguersi nel panorama del cinema italiano.
Rovere ci racconta e ricostruisce la storia leggendaria di Romolo ( Alessio Lapice) e Remo (Alessandro Borghi )ed affianca a questi la nascita epica di Roma.
In questa pellicola vengono affrontanti temi complessi come la religione ,il libero arbitrio e il destino , la scelta di parlare un latino arcaico porta il film sicuramente ad un livello superiore.
Con altrettante nomination abbiamo “Pinocchio” Di Matteo Garrone che dirige egregiamente l’adattamento cinematografico dell’omonima favola di Carlo Collodi.
Un film che ruba i nostri cuori , ci incanta e ci riporta nel mondo di favole che tanto abbiamo amato.
Il film ci fa rincontrare il fantastico Benignini che questa volta non veste più i panni di Pinocchio ma quelli di Geppetto , troviamo Il gatto e la volpe interpretati da Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini e un maestoso Mangiafuoco interpretato da Gigi Proietti.
Questi popolari nomi uniti all’abile regia di Garrone portano sul grande schermo uno dei live action più riusciti degli ultimi anni nel cinema italiano.
Nella cinquina dei miglior film troviamo poi la “Paranza dei bambini” del regista Claudio Giovannesi.
Una pellicola che ha un grande impatto sociale e che lascia definitivamente un graffio dentro di noi.
Tratto dal bestseller di Roberto Saviano, il film ci trasporta nella vita difficile di un gruppo di ragazzi di Napoli poco più che adolescenti pronti per iniziare una nuova esistenza all’insegna della criminalità prendendo il posto dei vecchi boss che sono o in carcere o in latitanza.
Questi ragazzi diventeranno il nuovo volto della Napoli criminale.
Un ritratto duro di una realtà altrettanto dura che descrive una società in balia della criminalità organizzata e che non lascia spazio ai giovani e ai loro sogni.
Ultimo ma non meno importante ” Martin Eden” di Pietro Marcello che si ispira liberamente al romanzo di Jack London pubblicato nel 1909.
Il film racconta le vicende di un marinaio di umili origini Martin Eden interpretato da un perfetto Luca Marinelli.
Il protagonista ,per un serie di eventi , incontrerà una donna della quale si innamorerà perdutamente.
Quasi ossessionato da questa ella diverrà ,con il tempo, per il Martin il simbolo di uno status sociale a cui ambire.
Inizia così il cambiamento del protagonista.
Con tanta fatica Martin diviene uno scrittore, sente la necessità di voler raccontare la propria storia , ciò che vede , ciò che vive , ciò che sente , vuole raccontare la realtà dura e si interessa sempre più a temi scottanti come la lotta di classe cosa che lo farà allontanare con il tempo dalla sua amata.
Il regista tocca temi attuali, il suo intento è quello di voler mettere in risalto il valore della cultura e della diversità .

 

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