Di Davide Proietti. È una Lazio inarrestabile quella di scena allo stadio Olimpico contro il Bologna: forza 20. Venti come i risultati utili consecuitivi e venti come gli anni passati dall’ultima vota che si era trovata al primo posto in classifica dopo gran parte del campionato già giocato, correva infatti l’anno 2000 e la Lazio, a Maggio, conquistava il suo secondo scudetto. Primo posto che per almeno 24 ore ci sarebbe comunque stato in attesa del match clou tra Juventus e Inter allo stadio ma che viene ancor di più fortificato dallo slittamento di cinque partite a metà Maggio che causa “corona virus” impedisce il regolare svolgimento del campionato. Tornando al campo c’è decisamente poco da dire per quanto riguarda la prima frazione di gioco, parte infatti subito forte la Lazio che dopo numerosi tentativi più o meno precisi verso lo specchio della porta riesce a sbloccarla al 20′, Correa infatti recupera il pallone e serve in profondità Immobile che rientra sul destro e serve un pallone teso al limite dell’area, Luis Alberto lo raccoglie e scarica un potente destro che passa sotto le gambe di un difensore e infila Skorupski. Estasi dei tifosi laziali che si interrompe momentaneamente poiché l’autore del gol non esulta a causa di un forte dolore all’inguine, momenti di apprensioni che terminano quando il 10 spagnolo rientra in campo anche se un po’ malconcio. Quasi non si nota però perché due minuti dopo è proprio Luis Alberto a imbeccare il compagno Joaquin Correa in verticale, destro da posizione defilata deviato da Danilo e palla alle spalle del portiere. Nel mezzo occasione gol clamorosa per il Bologna con Soriano che spara centralmente da due passi e Strakosha respinge. Dopo il gol del raddoppio la partita torna su un equilibrio che consente alcune occasioni sia da una parte che dall’altra ma che non cambiano il risultato, si torna negli spogliatoi sul 2-0. Nel secondo tempo la Lazio cala di intensità e esce fuori il Bologna che crea numerosi pericoli, trova inoltre per due volte il gol che accorcerebbe le distanze ma entrambi vengono annullati con l’ausilio del Var, il primo per un tocco di mano e il secondo per un millimetrico fuorigioco di Palacio che aveva fatto da sponda per il gol di Tomiyasu. Risultato che rimarrà invariato fino al fischio finale con la Lazio che centra momentaneamente la vetta e continua a sognare e che dovrà fare i conti alla prossima con un big match, a Bergamo contro l’Atalanta, che salvo corona virus sarà uno snodo fondamentale per il resto della stagione.

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