Di: Irene Bollici. E’ iniziato il 26 febbraio 2020 il processo in Corte di Assise per l’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso nelle ore notturne tra il 25 e il 26 luglio scorso a Roma.

Sotto imputazione due ventenni americani Finnegan Lee Elder e Natale Christian Hjorth. Il Ministero della Difesa e quello dell’interno hanno richiesto e in seconda parte ottenuto, di costituirsi come parti civili, accolto nella medesima parte anche Andrea Varriale, il collega che era con Cerciello la notte dell’omicidio.

Aria pesante nell’aula di tribunale dove troviamo da una parte la vedova del vicebrigadiere, con il fratello di suo marito e vicino il loro avvocato Massimo Ferradino, mentre, seduto dall’altro lato troviamo Andrea Varriale, ma ci sono anche Ethan e Leah Elder, i genitorni di Finn: ” Siamo contenti che abbia avuto inizio questo processo, speriamo che resti focalizzato sui fatti accaduti quella notte, che la verità venga a galla e sopratutto che Finn torni a casa” dice la famiglia al termine dell’udienza attraverso il suo legale Craig Peters.

Sembrerebbe però, che il video di Natale Hjorth fosse in quale modo “bendato” , censurato.

Non a caso francesco Petrelli, legale di Hjorth – accusato insieme a Finnegan dell’omicidio di Mario Cerciello Rega – a chiesto alla Corte di prendere il vide girato da Andrea Varriale – il collega di Cerciello – che stava con lui quella notte e che ne è uscito leggermente ferito – in cui compare Hjorth bendato in caserma.

“Chiediamo che rientri in questo processo per quello che testimonia: il trattato ha subito un arresto in cui era ristretto nella libertà personale. noi riteniamo che questo video doveva essere nel fascicolo principale, invece è confluito nell’ambito dell’indagine per abuso di autorità” spiega Petrelli, il quale chiede di analizzare anche la copia del video del cellulare del militare, per sospetto di modifica, salta all’occhio l’orario, quello del file originale non corrisponderebbe, questa la tesi, quello del file agli atti.

Maria Sabrina Calabretta – PM – ha chiesto di poter acquisire le intercettazione ambientali dei colloqui avvenuti al carcere di Regina Coeli, colloqui avvenuti in lingua inglese, sulle cui trascrizioni, secondo i legali dei due giovani imputati – ci sarebbero degli errori enormi.

“Sono ragazzi hanno vent’anni, evitiamo il caos”, ha inizio così l’udienza, con un enorme appello da parte della presidente della giuria verso i giornalisti.

Analizzando i due giovani: Finnegan è terrorizzato, Gabriel è una maschera.

La Giudice aggiunge: “E’ un fatto di cronaca rilevante e non posso negare l’accesso alle telecamere, ma chiedo agli imputati se vogliono farsi riprendere o meno”.

La rima risposta arriva come un fulmine da parte dei genitori di Finn “No, Finnegan no” affermano.

Entra in aula il figlio, Leah e Ethan mostrano uno sguardo duro, si alzano in piedi, seguono il ragazzo con gli occhi, Leah mette una mano sulla schiena del marito confortandolo.

Contrariamente Hjorth acconsente alle riprese, ma le immagini potranno essere diffuse solo dopo la sentenza, come assicurazione per la Corte di un lavoro sereno e giusto.

Ha richiesto di costituirsi anche Sergio Brugiatelli, l’uomo di cui si è tanto discusso, utilizzato come intermediario dei pusher per la droga cercata dai due ragazzi e a cui i 2 ventenni avevano portato via lo zaino. Richiesta accolta dalla Corte solo per il reato di tentata estorsione.

“E’ il settimo mese dal barbaro assassinio di mio marito, credente, valoroso Carabiniere, che aveva dedicato la propria vita al servizio del prossimo in particolare degli ultimi, assassinio che non può rimanere impunito” chiude la Vedova piena di risentimento.