Di Alessandro Duca. 2014. È questo l’anno di inizio del predominio Mercedes in formula uno.
5 lunghi anni in cui la scuderia tedesca non ha lasciato altro che (poche) briciole ai team rivali, assestandosi anno dopo anno come il team di riferimento sin dai test invernali dimostrando da subito chi comanda.
Bravi ingegneri? Bravi progettisti? Grandi strateghi in gara? In realtà il successo delle frecce d’argento deriva da l’insieme di tutti questi elementi, ma non è stato sempre così per la temuta Mercedes.
La sua, infatti, è una storia che ricorda un po’ quella della fenice.
La lenta risalita della Mercedes inizia nel 2009 quando, appunto la casa tedesca acquista la Brawn e si presenta al mondiale con il nome di Mercedes gp; di vitale importanza sarà poco tempo dopo la sponsorizzazione del colosso Petronas, che anche oggi da il nome al team.
Dal 2009 al 2013, anni tra l’altro dell’introduzione dell’ibrido, i tedeschi sono relegati al ruolo di comparse con pochi risultati utili, ottenuti da Rosberg e lo sfortunato Schumacher, alla sua ultima avventura in F1.
Le cose cambiano a partire dal 2013 quando viene ingaggiato un certo Lewis Hamilton, che dopo un primo anno di “ambientamento“, nel 2014 inizia a macinare record su record, insieme al suo compagno di scuderia Rosberg.
Sarà anche la sfida tra questi due ad alimentare l’egemonia Mercedes, in quanto due ottimi piloti che spesso si sono ritrovati a fronteggiarsi in assenza di rivali “veri” delle altre squadre.
Ma da cosa deriva questa presunta imbattibilità? In molti rispondono che in gran parte è data dal sontuoso contingente economico di cui dispone la casa tedesca, ma in realtà ci sono anche altri top team con i medesimi budget, che però, arrancano (vedi Ferrari).
In realtà il successo Mercedes è da affibbiare ad elementi tanto semplici (per il mondo de Motorsport), quanto difficili da coniugare. Innanzitutto troviamo Toto Wolf, grande stratega delle piste, che riesce sempre a leggere le situazioni in maniera impeccabile; poi ci sono tutti quei tecnici, poco noti, di grande competenza, anche con qualche nome italiano, in grado di capire e risolvere velocemente i problemi che si prestano pre e dopo mondiale. Come non citare poi elementi apparentemente “minori”, come la squadra del cambio gomme, che nel caso Mercedes è una delle più veloci ed affidabili del mondiale; senza contare poi, due piloti come Hamilton, puro cannibale e, Bottas capace di prendere in mano la situazione facilmente, in caso di defaillance del compagno britannico.
Insomma niente segreti e tanta concretezza dietro allo stradominio Mercedes.

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Sport