Di Stefano Ianieri. L’Italia è entra in guerra contro il nemico numero uno, il Covid-19.
Il Presidente del Consiglio ha decretato una forma più restrittiva per il contenimento, con una decisione drastica, classificando l’Italia come tutta una zona Rossa, dove nessuno può muoversi da casa senza uno specifico motivo e con una autocertificazione, perseguibile dal codice penale.
Si sostiene che si è agito in ritardo, avendola precedentemente classificata come una influenza leggermente più forte di quella stagionale, ma comunque ai primi sintomi di epidemia si doveva essere più drastici, come ha fatto la Cina ed ora in Europa, l’Austria che ha chiuso i confini, adottando misure di contenimento, e la Spagna che ha chiuso i voli dall’Italia.
Ma questo non poteva essere fatto dalla nostra Nazione, per due ragioni: la prima perché vincolati in maniera suddita al volere dell’Europa e dei poteri forti europei, che non volevano che l’Italia chiudesse i suoi confini, o poteva adottare manovre economiche che avrebbero sforato il deficit, dei trattati, difatti oggi la Canceliera Angela Merkel ha dato il suo parere favorevole e il Presidente Conte ha decretato una misura straordinaria di 25 miliardi di Euro, comunque l’Europa ha fissato per il 26 marzo la data della discussione al Parlamento Europeo (dimezzato da parlamentari europei italiani) sul MES, che invece di un aiuto, è un ulteriore mazzata economica, dovuta ora ad un aggravamento della situazione economica del nostro Paese dal Covid-19, la seconda è una completa incapacità organizzativa.
Alcuni esponenti politici affermavano ai primi di gennaio (dove ancora non si erano verificati un aumento così elevato di contagi), di chiudere e mettere in quarantena chiunque era di rientro dalla Cina o da paesi con un numero elevato di contagi, con un ulteriore tampone per verificare se era positivo al Covid-19, ma fu frainteso e deriso, come la solita sparata sovranista, dove il Presidente delle Repubblica, andò in visita ad una scuola multi etnica con molti bambini cinesi.
Una mancanza di controllo e soprasseduta, da novembre 2019, dove si sono verificati numerosi casi di Polmonite nel nostro Paese, in quanto i medici di base sono nominati le “sentinelle dal Ministero della Salute”, con il compito di comunicare gli andamenti epidemici in base ai casi da loro diagnosticati.
La Cina ha adottato un sistema del 1300 ai temi della “peste nera” isolando le persone malate mettendole in quarantena e chiudere ogni attività commerciale nella Città del contagio, giungendo ad isolare quaranta milioni di persone, con controlli domiciliari sul loro andamento di salute, ed istituendo ospedali che si sono costruiti in dieci giorni, stadi dello sport, trasformati in ospedali.
Il governo italiano ha un ulteriore responsabilità quello della comunicazione, di far comprendere ai non addetti ai lavori, ai cittadini, alcune fondamentali situazioni, la differenza tra positivo e malato e la gravità dell’infezione.
Il Governo ha messo in campo una esagerata schiera di medici virologi e immunologi, che ognuno aveva una sua personale teoria, che variava da una pericolosità catastrofica del Covid-19 a quelli che sostenevano una influenza leggermente più forte da quella stagionale, creando una ulteriore confusione, e da essa ha suscitato il panico fra i cittadini.
Il Presidente Conte, vedendo gli effetti negativi della comunicazione, hanno cercato di ridurre l’impatto mediatico, cercando di abbassare i toni, generando un aumento ancora più forte della paura trasformandola in psicosi.
Oggi l’epidemia è prepotentemente entrata nella nostra Nazione e sta infettando migliaia di persone con centinaia morti.
Oggi, fortemente in ritardo, la chiusura drastica ed il cambiamento dei rapporti sociali è una strategia da fare, sicuramente dovremmo essere pronti a chiudere di più e subito, se i risultati sperati non arrivassero in tempi brevissimi.

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