Di Sara Scarozza. 18 anni: con la morte accanto e tanti perché. Perché a 18 anni divertirsi , ridere, viaggiare alla scoperta del mondo, sognare
con la fantasia dovrebbe essere normale. Ma i sogni spesso muoiono all’alba, e con loro a volte la fine di una esistenza. Dove non c’è più tempo per litigare con i propri genitori; dove le incomprensioni smettono troppo presto di esistere. Lasciando spazio alla lacerante disperazione di due genitori che ora assieme al dolore sono sopraffatti dai rimorsi. Tanti i perché che non troveranno più risposta: davanti ad un corpo freddo e inerme, quello che fino a poco prima correva incontro alla vita.
E che ora ha segnato il fine corsa: troppo presto, troppo in fretta. Troppo tutto: perfino in una stanza dove solitudine mista ad una gioia effimera finiva troppo in fretta. Per un perché che non sapremo mai.
La sorte non è stata a favore di Maria Chiara Previtali, ragazza 18enne di Amelia (Terni), trovata morta, il giorno dopo aver compiuto la maggiore età, a casa del ragazzo anche lui del posto. Voleva provare nuove esperienze, in questo caso l’inevitabile droga, ma il prezzo per una dose di eroina è stato troppo alto, gli è costata la vita facendola morire di overdose.
Dalle indagini della polizia si è scoperto che è stato il ragazzo della giovane ad avergli offerto quell’ultimo buco, sotto richiesta della fidanzata, come regalo per il suo compleanno. Dopo aver interrogato Francesco per più di sei ore, ora delle perplessità nascono alla polizia a cominciare dal vuoto di due ore presente nello spazio di tempo tra il ritrovamento del cadavere e la chiamata dei soccorritori. Un vuoto straziante, lacerante, soprattutto per il padre della giovane che
tenta ogni giorno di liberare i giovani dalla schiavitù della dipendenza dalle droghe nella sua comunità “Incontro” e che non è riuscito ad andare incontro a quella figlia troppo presto morta con i suoi tanti perché
Droga: un buco pagato troppo caro