Di Andrea Gonini. Un rapporto con la squadra e la tifoseria spesso complicato..troppo.. Alessandro Florenzi è cresciuto nel vivaio della Roma, da sempre romanista, si è visto “costretto” a prendere una strada diversa. La situazione con la società e con la tifoseria stava diventando sempre più complicata. Si vedeva come stesse soffrendo, sofferenza amplificata dall’essere romano e romanista, sentirsi costantemente paragonato a essere un erede di Totti e De Rossi. Ma ciò significa avere un grosso peso sulle spalle e anche per questo motivo i tifosi da lui si sono sempre aspettati tanto ma non è sicuramente facile reggere tale pressione e responsabilità. E’ stato uno di quei pochi giocatori che ha dato sempre tutto per la maglia ma le sue ultime prestazioni in giallo-rosso stavano gradualmente calando, come dimostravano anche i fischi dello stadio Olimpico ogni volta che veniva sostituito.

Questo però non giustifica la scelta intrapresa dalla società: dare via un giocatore come Florenzi “soltanto” con un diritto di riscatto fissato a nove milioni di euro. Inoltre la società del nuovo presidente Dan Friedkin non ha nemmeno pensato di coprirsi nel ruolo di terzino destro, preferendo a lui giocatori come Bruno Peres e Rick Karsdorp, che secondo il mio punto di vista, essi non si possono minimamente paragonare al terzino romano viste le sue qualità tecniche. Visto anche il cambio di modulo di quest’anno, con cui ha iniziato a giocare la squadra di Fonseca, fare l’esterno alto a destra nel 3-5-2 avrebbe fatto sicuramente comodo  alla Roma.

Tuttavia sarà il campo a parlare delle sue prestazioni, ma sicuramente una persona come Alessandro Florenzi avrebbe fatto bene allo spogliatoio.

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