Di Francesco Stefanelli. Il 2020 è stato segnato dalla più grande pandemia mai vista dall’uomo dai tempi della peste e della febbre spagnola, ed ha messo in ginocchio l’intera economia globale portando ad una crisi finanziaria e sanitaria senza eguali.  Infatti i maggiori festival mondiali come il Coachella in California, il Wacken in Germania ed il Lollapalooza hanno dovuto rinviare, a data da destinarsi, le loro edizioni previste per il 2020 e non si saprà neanche se vi sarà la disponibilità per il 2021. In Italia la questione è la stessa, e molti operatori di quel settore da mesi sono allo stremo delle forze poiché non hanno di che lavorare, ed i palliativi messi a disposizione dal governo non sono sufficienti per questa categoria di professionisti il cui lavoro viene sempre più dimenticato. Proprio in questi giorni a Milano si è tenuta una protesta simbolica ad opera dei lavoratori del mondo dello spettacolo per far sentire il loro grido di protesta nella speranza che la gente si accorga anche di loro. La domanda che c’è da porsi ora è se effettivamente meritiamo tutto quello che queste persone possono offrire, poiché la cultura sta man mano morendo nel nostro paese e lo si evince dal suo stato di abbandono.

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