Di Francesca Zaza. Black Mirror è una serie televisiva britannica prodotta da Charlie Brooker che condanna a cuore aperto le innovazioni tecnologiche che hanno trasformato radicalmente il mondo contemporaneo.

Si tratta di una serie drammatica, a tratti horror, che indubbiamente ha colpito il pubblico per la sua totale originalità nella scelta dei temi trattati e dei personaggi. Al tempo stesso, non mancano però le critiche per aver messo in evidenza in modo del tutto spietato quelli che sono gli aspetti più brutali del mondo digitale e della sua continua evoluzione nella realtà quotidiana. Ciò che ha provocato alcune disapprovazioni da parte degli spettatori, è infatti l’idea di aver portato all’estremo il concetto della tecnologia, considerandola un’arma in grado di distruggere interamente la vita delle persone, private di ogni possibilità di riscatto.

‘’ Black Mirror’’ è dunque ambientato in un futuro utopico, che altro non è se non il mondo di oggi, in cui i protagonisti sono costretti ad affrontare, giorno dopo giorno, diverse sfide poste dall’ introduzione di nuove tecnologie futuristiche. Ciò che rende la serie unica nel suo genere è il fatto che gli episodi non sono collegati tra di loro; difatti ciascuno di essi rappresenta una storia e un genere diverso , con personaggi e luoghi mai visti prima. I due elementi che accomunano, invece, le numerose puntate è il lato oscuro della rete e i suoi effetti collaterali e l’assenza del lieto fine. Ogni avventura si conclude quindi con un finale a dir poco tragico, in grado di suscitare il beneficio del dubbio nello spettatore, che arriva puntualmente a domandarsi se sia stato giusto agire nella maniera in cui ha fatto il protagonista e cosa avrebbe fatto lui se fosse stato al suo posto.

Quest’ultimo aspetto, però, può essere un’arma a doppio taglio in quanto un episodio può piacere e travolgere completamente il pubblico e magari quello successivo, mostrando una storia diversa, può suscitare l’effetto opposto. Nonostante ciò, la bravura del produttore risiede nell’aver creato una realtà paradossale mai vista in un’altra serie tv.

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