Di Sara Peinado Garcia. Sono nata in questa città 20 anni fa. Quando la piazza sotto la mia casa  c’era il mercato e ti si riempivano le scarpe di fango per la mancanza di asfalto. Sono nata li  e, crescendo, la città è cresciuta con me. Seduta nei parchi, le persone anziane ti raccontavano com’era  la città in passato: “dove ora c’è quell’edificio c’era una fabbrica di ghiaccio in cui lavoravo”, “in quella strada ho conosciuto trent’anni fa l’amore della mia vita”, “in quell’albero mi arrampicavo quando ero piccolo e poi si poteva osservare tutta la città dall’alto”… Puoi farti un’idea dello spirito di questa città attraverso i racconti di chi vive in quelle strade.

Non si può conoscere l’essenza di Madrid senza conoscere la sua storia.  Le tradizioni sono molto radicate in questa città, è una parte essenziale della sua cultura. Devi vivere in città per capire come ci si sente a mangiare un panino di calamari nella piazza principale al sole, devi bere una birra con uno spuntino prima di andare a pranzo e devi fare una passeggiata di domenica su “The Track” per arrivare a sentire davvero l’anima di Madrid.

Tutte queste storie, tutte le tradizioni, tutte queste persone che, come me, hanno visto crescere la città, sono quelle che formano l’anima di Madrid. Quelle che lo modellano e lo fanno evolvere e durare nel tempo.

 

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