Di Rebecca Tosi. ” “Potrei esserti amico in un minuto, ma se nun sai ride mi allontano. Chi non sa ride, mi insospettisce.” : così vogliamo ricordare, con una sua citazione, Gigi Proietti uno degli immensi dello spettacolo scomparso a Roma la notte scorsa nel giorno del suo 80esimo compleanno. N on basterebbe una giornata intera per omaggiare la persona e l’artista che era. Quindi, quale modo migliore di ricordarlo se non con una sorta di “linea del tempo” dei suoi successi più celebri.

Partendo dal piccolo schermo abbiamo il MARESCIALLO ROCCA. Siamo nel 1996, quando un già noto Gigi Proietti entra nelle case di moltissimi italiani, nei panni del maresciallo Rocca. La storia lo vede protagonista, vedovo e con tre figli, si ritrova a dover fare sia da madre che da padre e, allo stesso tempo a dover svolgere un lavoro per nulla facile, il carabiniere. La trama, è una trama abbastanza lineare, ogni episodio ruota attorno ad un caso di omicidio, che i telespettatori potranno cercare di risolvere assieme al maresciallo. Ovviamente l’atmosfera non è sempre sul filone della tragedia, abbiamo anche le classiche storie d’amore, che fanno di questa serie tv, la perfetta serie da domenica pranzo in famiglia.

 

Più recente invece, UNA PALLOTTOLA NEL CUORE,  qui Proietti si trova a rivestire i panni di un giornalista di cronaca nera, che quasi alla soglia della pensione si trova faccia a faccia con storie di casi irrisolti sia giuridicamente, che privatamente parlando. La particolarità di questa serie tv si trova alla fine di ogni puntata. Infatti a chiusura dell’episodio il telespettatore sarà deliziato da Gigi che racconterà una barzelletta. La serie è assolutamente consigliata ad un pubblico vasto, sia per ragazzi che per adulti, la chiave per apprezzarla è immaginarsi di essere giornalista aiutante del protagonista, Bruno Palmieri e allo stesso tempo riuscire a ridere insieme al comico Gigi Proietti.

Molto difficile è anche la scelta di alcuni titoli di film da consigliare, data la vastità del suo repertorio. È doveroso, citare e consigliare la visione di un grande classico, FEBBRE DA CAVALLO. Una commedia, classe 1976. Il film non lascia spazio a sbadigli, o a momenti “morti”, la risata è garantita al cento per percento. È la storia di tre amici, Mandrake, Pomata e Felice, che hanno un vizio in comune, quello delle scommesse sulle corse dei cavalli. i tre protagonisti cercheranno in tutti i modi di cavarsela, usando stratagemmi e truffe, per riuscire ad alimentare questa loro costosa passione. Il film ebbe così tanto successo, che nel 2002 si ordinò il suo sequel, FEBBRE DA CAVALLO- LA MANDRAKATA. la visione del sequel è d’obbligo, in quanto riprende la storia del primo film, con Proietti e Montesano, ma offre una ventata di novità che riuscirà sicuramente a catturare anche i più giovani. Ricordiamo anche che questo film venne ripresentato nel 2010 all 67esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Gigi Proietti era un artista a 360 gradi, attore, comico e doppiatore d’eccellenza. I fan più piccini, avranno sicuramente conosciuto Proietti con il classico d’animazione Disney, Aladdin, dove lui prestava la sua voce al Genio della lampada. Un interpretazione magistrale, data anche dal fatto che Proietti non si limitò soltanto a dare la voce parlata al personaggio, ma anche quella cantata. la sorpresa per i fan arriva nel 2019, quando viene annunciato il revival di Aladdin, e tutti si chiedono se il grande Gigi Proietti tornerà a dar voce al suo amato genio. l’annuncio della sua partecipazione arriva poco dopo, ma con grande sorpresa la sua voce viene gentilmente prestata al sultano, papà della protagonista. Anche qui Proietti, non fallisce, riesce a cucirsi addosso questo nuovo personaggio come una seconda pelle, facendo si che il pubblico si affezioni a questa nuova voce, senza rimpiangere la voce del vecchio genio.

Non ultimo, ricordiamo il suo grande amore per il teatro, che ha accompagnato tutta la sua carriera. Infatti fino a poco tempo fa, Proietti  gestiva il teatro Brancaccio, che si occupava non solo dei classici spettacoli, ma anche della formazione di nuovi giovani talenti.

 

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