Di Martina Di Lernia. Non molti sanno che dal 2018 è stata istituita , a Bologna, una giornata per festeggiare uno degli insaccati più squisiti e celebri della nostra tradizione culinaria: la Mortadella Bologna IGP. Oggi, sono ammesse solamente due prelibate versioni: senza pistacchi, tipica del Nord, e con i pistacchi, inconfondibilmente tipica del sud. 

Da secoli, infatti, la Mortadella riempie i nostri piatti e delizia il palato dei nostri antenati, tanto che il cardinale Girolamo Farnese volle proteggere la tradizione impedendo la produzione non derivante da carne di maiale: era il 24 ottobre 1661 e proprio per ricordare quel giorno, da tre anni, ogni 24 ottobre si festeggia il “Mortadella Day”!

Neanche il Covid19 ha potuto fermare il desiderio dei bolognesi di celebrare il suo 359° compleanno: attraverso la consueta rievocazione storica, tenutasi sempre in sicurezza e all’aperto, molti attori, ripercorrendo le varie tappe che hanno portato la Mortadella ad essere la prelibatezza che tutti conosciamo oggi, si sono divertiti a calarsi nella parte di innumerevoli artisti e intellettuali che l’hanno celebrata ed amata tanto quanto noi. 

È quasi sorprendente pensare a come un bene alimentare, che consumavamo abitualmente in antipasti, pranzi e cene, in compagnia di amici e parenti, sia talmente radicata nella nostra cultura da dedicare addirittura una festa in suo onore! Senza alcun dubbio, in questi ultimi mesi, piuttosto che negli anni precedenti, abbiamo bisogno di gustarci una bella fetta di mortadella, magari accompagnata con del buon pane appena sfornato, proprio perché ci fa riassaporare il gusto di un tempo che sembra ormai trapassato da molto e ci dona, quasi come fosse un flashback o un sogno ad occhi aperti, il ricordo vivido di un’epoca più serena, spensierata e meno problematica, esigente, incalzante e quasi martellante che ci opprime ogni giorno di più e da cui sembra non esserci via d’uscita; insomma, una rievocazione di un gusto che prima davamo per scontato e ora, ci fa riassaporare il piacere dello stare insieme e divertirsi, ma soprattutto ci offre del buon cibo di qualità. 

Questa festa ci lascia l’acquolina in bocca: non rimane che farsi un bel panino “con la mortazza” , come direbbero a Roma, e goderci una bella giornata