Di Susanna Cacciani. Le donne e il lavoro, per molti, un argomento tabù, come se le donne non avessero lo stesso diritto dei colleghi uomini, come se fossero considerate incapaci di stare al loro passo. Nonostante le ricerche abbiano confermato che il Pil globale aumenterebbe notevolmente se più donne potessero lavorare, le barriere all’occupazione femminile restano in circa 155 Paesi, nei quali le donne non hanno le stesse possibilità  nell’ambito lavorativo rispetto agli uomini. Ecco alcuni tra i lavori ancora vietati al genere femminile:

-In Russia sono vietati alle donne 456 lavori, tra i più banali, se così potremmo definirli, guidare il metrò, installare antenne in posizioni elevate, guidare trattori agricoli e treni merci, e ancora non possono diventare marinai, lavorare con il legno o con i bulldozer;

-In Argentina non possono lavorare nelle distillerie, nelle fabbriche di materiali infiammabili e nelle miniere;

-In Iran devono avere il consenso e la firma del marito o del padre per essere imprenditrici;

-In Africa non possono lavorare di notte e durante il periodo del ciclo mestruale.

La lista è lunga, a questi potremmo aggiungere paesi che tutti considerano all’avanguardia, grandi potenze che puntano sulla modernità  e sul potere, prima tra tutte la Cina, ma l’elenco dei paesi dove le donne sono considerate “esseri” inferiori sarebbe ancora lungo.

In questi divieti che vengono loro imposti, non si parla delle volontà  di proteggerle, vietando lavori che potrebbero nuocere alla loro salute, ma si parla di imprigionarle, di togliere loro la possibilità  di esprimersi dal punto di vista lavorativo e di potersi affermare a livello sociale, privarle della  libertà  di ESSERE e di poter DIVENTARE qualcuno e della loro indipendenza a livello economico, sicuramente, ma anche come singole persone.

Forse perchè una parte del genere maschile fonda ancora le sue idee e le sue azioni sulla credenza che gli uomini siano più forti e che le donne corrispondono invece alla fascia più debole del genere umano, o perché credono ancora nel vecchio mito in cui le donne devono occuparsi esclusivamente della casa e dei figli, o più semplicemente vivono nella convinzione che esse debbano dipendere esclusivamente da loro ed essere sotto il loro controllo.

Alla base di tutto questo c’è probabilmente, una grande paura da parte degli uomini di perdere quel potere che tanto hanno cercato di conquistare, come se sapessero perfettamente che le donne con la loro forza, le loro capacità  e la loro voglia di non arrendersi di fronte agli ostacoli, potrebbero facilmente sottrarglielo, ma questo non giustifica e non giustificherà  mai i paletti da loro imposti.

In un mondo sempre più maschilista e in crescita, essere donne, è questo il lavoro più difficile.

 

 

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Costume