Di Clarissa Leone. Crescono le quote rose anche nel crimine;
é tramontata ormai l’epoca delle mogli dei boss sottomesse e mute, che preparano i pacchi per i mariti incarcerati e rimangono a casa a badare alla famiglia.
Da anni ormai l’escalation delle donne nelle attività criminali di famiglia si fa sempre più importante e forte, lo testimoniano infatti le varie serie tv che negli ultimi anni appassionano sempre più persone: “La regina del sud”, per esempio, adattamento della telenovela “La reina del sur”, tratta la storia vera dell’ascesa di una modella messicana da donna del boss a capoclan.
Altri esempi sono quelli di Carmela Riemma, condannata nel 2015 a 21 anni di reclusione per spaccio internazionale di droga; Rosetta, sorella maggiore del boss Raffaele Cutolo, teneva la contabilità del clan e ne prese le redini durante la detenzione del fratello, già nel 1981; Maria Licciardi: eletta a capo dell’Alleanza di Secondigliano, oltre che prima donna a entrare nella lista dei latitanti più pericolosi; Teresa de Luca Bossa: prima mafiosa a entrare nel 41bis.
L’ascesa criminale al femminile nei clan spesso avviene a causa della morte o dell’arresto dei vertici, la scelta più logica è quindi la sostituzione con la persona piu fidata e cara: la moglie. Negli anni 2000 infatti, i maxi arresti avvenuti soprattutto in Campania, hanno messo in difficoltà molti clan e questo spiega la ragione dell’emancipazione femminile. L’emancipazione però arriva anche senza questo tipo di episodi. Lo dimostra la crescita delle quote rosa ne la ‘ndrangheta, l’associazione più tradizionalista e maschilista, dove le donne hanno molto potere decisionale, più di quanto non avvenga di solito nella società “normale” di quei luoghi.
Nelle mafie italiane inoltre, negli ultimi anni, avviene un fenomeno mai accaduto prima: i capi famiglia lasciano studiare le figlie così da potersi addentrare nel mondo delle finanze e del commercio.
Al pari di come si evolve la società, anche la micro società mafiosa cambia e si evolve. Il cammino delle mafie sarà senza dubbio più lungo ma sicuramente più lungo ma sicuramente “dietro un grande boss c’è una grande donna” e forse non più così dietro ormai.