Di Alessandro Gibertini. I motivi sono diversi: e vanno tutti analizzati. La Lazio quest’anno presenta diverse criticità: vediamo anzitutto dove.

  1. Le Aquile non riescono a vincere se non ci sono Luis Alberto e Immobile. I due “top players”, re dei gol e re degli assist del passato campionato, si conoscono a meraviglia. Uno imbuca, l’altro segna. Per colpa del Covid-19 non hanno potuto partecipare alla maggior parte delle partite. Nonostante ciò, le seconde linee insieme ai due leader Milinkovic-Savic e Acerbi sono riuscite a portare a casa dei risultati cruciali, con molta determinazione e consapevolezza dei propri mezzi, aspetto sicuramente positivo della rosa biancoceleste. 2. Poco cinismo davanti la porta. Molte occasioni create, ma poche realizzate. 3. Senza Leiva ed il suo sostituto Escalante, in regia manca il filtro, un calciatore capace di dettare i ritmi di gioco ed intercettare il pallone. 4. Poca spinta sulle fasce. Con infortunati Lazzari e Lulic, la Lazio perde molta velocità e precisione sugli esterni. 5. Difesa ballerina. 16 gol presi in 10 partite. Decisamente troppi. Quasi a sottolineare il bisogno di un rinforzo in questa zona di campo.

Infine, la squadra romana sponda biancoceleste non è esattamente tra le più fortunate. Non solo ha avuto molti infortunati e molti casi Covid-19 che hanno condizionato delle gare, ma attualmente si trova al centro di una “guerra” mediatica contro il presidente del Torino, Urbano Cairo, e la sua “Gazzetta dello Sport” perché accusata di aver falsificato tre tamponi. Per ora le prove stanno dando ragione alla società romana. Ma le indagini non sono ancora finite.

Il campionato italiano, come quelli europei, è fermo per la pausa nazionali. Questo è il momento che gli allenatori di club sfruttano di più. Si trovano senza i loro elementi migliori, quindi si concentrano maggiormente su coloro che ancora devono imparare le geometrie di gioco ed entrare negli schemi. Molto spesso questo tempo viene anche utilizzato per riflettere sulla stagione in corso. Buttiamo un occhio in casa Lazio…

Tra settembre e novembre, la squadra di Inzaghi ha perso solamente due partite tra Serie A e Champions League. Ci si aspettava molto meno dopo le critiche sul mercato biancoceleste. Dopo la bufera David Silva, dato per fatto e andato incredibilmente in Spagna, Lotito ha preferito puntellare la rosa con acquisti mirati, non altisonanti. Verrebbe da dire, come sempre. Il passare dei mesi dà ragione al patron: Reina porta esperienza in porta, Hoedt torna e diventa imprescindibile in difesa, Akpa Akpro, Escalante e Pereira, costanza e tecnica, si dimostrano giocatori validi e sempre a disposizione a centrocampo. I 2 acquisti più “deludenti” sono stati anche quelli pagati di più: Fares e Muriqi. L’esterno sinistro algerino arriva dopo un grave infortunio al crociato, in condizioni pessime e deve subito giocare titolare al posto di Lulic. In attacco invisibile, sbaglia molti passaggi e cross. Il centravanti turco, invece, non riesce a sostenere il peso dell’attacco quando viene chiamato in causa. Basti pensare che non ha fatto ancora un tiro in porta. Comunque, si parla già di una rosa più lunga che permette al mister piacentino di fare turnover facilmente.

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