Di Sofia Menichelli. I momenti difficili sono all’ordine del giorno. Ma possono questi momenti nuocere al giornalismo? Quando non si parla più di vite terze ma delle proprie vite come si può affrontare un momento di difficoltà personale di fronte ad un lavoro che si affaccia al Mondo?
L’essere umano vive contrattempi di vita, circostanze che possono essere negative e positive che si creano giorno dopo giorno. i malori delle persone a noi care , il veder soffrire persone che prima di questo tempo buio erano come eroi..ma anche gli eroi possono star male. il dover tirare avanti delle vite senza stipendi, o con una percentuale ridotta. questo è quello che oggi ci propone lo stato italiano, una cassa integrazione dell’80% ai lavoratori e andrebbe anche bene, se solo entrasse in tempo per tutti i pagamenti che ogni essere umano deve compiere. l’80% assicurato ai lavoratori segnati regolarmente , e lo 0% ai lavoratori che fino a quest’anno hanno avuto diritto ad un contratto lavorativo regolare. chi colpisce…ragazzi, donne, uomini di ogni età che fino a quest’anno non hanno lavorato senza un diritto primario la sicurezza del lavoro , senza un giusto profitto. E ovviamente il NERO sta “all’oscuro” dello stato, giustamente non possono toccare chi non esiste ai loro occhi. E tutti questi contrattempi che sono avvenuti, come possono nuocere alla carriera professionale di un futuro giornalista ? si può sentire trasportato da tutti questi avvenimenti spiacevoli o essere il più razionale possibile per arrivare ad un giusto risultato. la vita è un continuo formarsi e scoprire nuove avventure disastrose o meno, ma sicuramente la miglior cosa da fare e mettersi a nudi di fronte a questi tipo di problemi ed affrontarli senza paura, senza aver dubbi. la consapevolezza di poter affrontare noi stessi fa si che il nostro lavoro, da giornalisti, sia migliore giorno dopo giorno.