Di Giovanna Bacco. Ho sperato fosse finalmente finita… ho sperato di poter riabbracciare finalmente la mia famiglia, le persone che amo… e invece no, siamo ancora qui, vivendo un incubo che sembra non voler finire.
Credevo che il peggio fosse passato, quando a Marzo tutta l’Italia si è fermata, impaurita, con gli occhi della gente colmi di paura, incertezza, incredulità.
Ricordo ancora quella Conferenza straordinaria, le parole del Presidente del Consiglio Conte che furono per me e per tutti un fulmine a ciel sereno. Ricordo di aver acceso la televisione, di essermi seduta sul letto e di aver ascoltato, non davvero consapevole di ciò che stava per accadere, il suo discorso. Ricordo le lacrime che iniziarono a bagnare il mio volto… un senso di solitudine, di angoscia profonda che riempivano il mio cuore. Un cuore che in quel momento batteva come non mai. E poi la chiamata con la mia famiglia, quelle parole rassicuranti che tutti continuavamo a ripeterci incessantemente, come se non conoscessimo altri vocaboli: “Andrà tutto bene!”.
Mesi difficili, tremendi, lontani dalla propria casa, dai propri familiari… lontano dai propri affetti più intimi. E poi arrivarono le festività Pasquali, ma di festività non ce n’era proprio l’ombra. Il clima era teso, il timore di contrarre il virus era alle stelle… eravamo tutti uguali, in Italia, in Europa, nel mondo… tutti nella stessa situazione, tutti nel panico, tutti ad aiutarci, restando a casa, evitando qualsiasi tipo di contatto. Perché la cosa peggiore di questo virus è che ti emargina completamente da tutto e da tutti e sei costretto a restare da solo giorni, settimane, sentendoti quasi abbandonato a te stesso.
E allora oggi vorrei tanto riavvolgere il nastro e tornare indietro… stringere a me, ancora più intensamente, tutti coloro che fanno parte della mia vita. E invece mi sento intrappolata, prigioniera di un nemico invisibile, silenzioso, ma terribile ed estremamente doloroso: il Covid.
Ma so che ne usciremo presto, so che ce la faremo e so che “andrà davvero tutto bene”. Perché “non sai mai quanto sei forte, finché essere forte è l’unica scelta che hai”. E allora arriverà quel giorno in cui tutti noi potremmo finalmente ritornare a guardarci negli occhi, senza più paura, ma solo con tanta voglia di recuperare il tempo perso, dando più valore ed importanza a quegli abbracci mancati, a quelle parole non dette… perché la speranza non deve morire mai.