Di Sara Scarozza. Una compravendita di droga finita male, una notte di ottobre dove una serata al pub con evidenti doppi fini si è conclusa nei peggiori dei modi, un aggressione con una mazza da baseball, uno sparo che ha squarciato l’aria provando un silenzio assordante e infine un corpo senza vita di un giovane 24enne morto in ospedale poco dopo che, si aspettava di tutto tranne il fatto, neanche minimamente sfiorato nella sua mente, quelli che stava vivendo sarebbero stati gli ultimi attimi della sua esistenza. 15 chilogrammi di marijuana per un valore di 70 mila euro in banconote con taglio da 20 e 50, una posta in palio notevole, troppo grossa per due giovani ragazzi, retroscena ancora troppo sospetti e celati nell’ombra ma la cosa certa è che la quantità di denaro notevole ha annebbiato la vista agli aggressori e il tutto si è concluso con un omicidio. Nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019 Luca Sacchi di 24 anni, e la sua ragazza Anastasiya Kylemnyk, di 25 anni, nata a Volochysk (Ucraina), che teneva con se lo zaino contenente i soldi, si trovavano davanti al pub John Cabot, in zona Appio Latino. In pochi minuti si scatena l’inferno, arrivano sul luogo stabilito Paolo Pirino e Valerio Del Grosso, i due pusher che dovevano soltanto prendere i soldi e cedere la droga, ma sapendo dalla somma spropositata di soldi decidono di tendere a Luca e la ragazza un inganno. Urlano alla ragazza di dargli lo zaino e senza attendere risposta Pirino gli sferra un colpo violento alla testa con la mazza da baseball, Luca vedendo questo gesto reagisce spingendo e facendo cadere l’aggressore, subito dopo Del Grosso estrae la calibro 38 e a distanza ravvicinata gli spara un proiettile alla testa. Questa è l’unica cosa certa, un colpo di pistola e la morte di un ragazzo, per il resto sul caso si cela una nebbia fitta, misteri non risolti e tantissime incognite partendo dalla pistola non trovata e dai 70mila euro spariti come se fossero nulla. Si pensa ad un colpo premeditato, gli aggressori avevano utilizzato dei guanti per non lasciare impronte, ritrovati pochi giorni dopo con all’interno il bossolo della calibro 38, la mazza è stata pulita e anch’essa trovata poco dopo. Non si parla solo di un omicidio ma anche dei retroscena che molto lentamente ancora oggi vengono a galla, come il fatto che Anastasiya si fosse mandata dei messaggi criptati con uno degli aggressori, il fatto che lei non sapesse nulla neanche dei soldi, ma soprattutto l’incognita più grande ovvero come due giovani ragazzi siano stati capaci di raccogliere 70 mila euro. Infiniti misteri, su dubbi e tantissime perplessità, è morto un ragazzo con le sue colpe addosso ma una vita futura interrotta anch’essa nell’esatto momento in cui è stato sparato il colpo. I genitori chiedono soltanto la verità, consapevoli che quella non gli porterà indietro loro figlio, ma almeno riusciranno a mettere in ordine la loro vita morta insieme a quella di Luca.