Di Chiara Mastroianni.  Diventa una vera e propria figura di riferimento per il/o bambino/i che accudisce, a partire dalle prime parole per i bambini più piccolini fino ad arrivare ai compiti e allo studio per i più grandi. Oltre ad avere molte responsabilità, essendo una mano destra per i genitori nella sfera pratica ed educativa, essa ha anche molte responsabilità a livello pratico. Non esiste un manuale per essere una buona baby sitter, non ci sono dei requisiti necessari, bastano due occhi che incontrano quelli del, ormai anche, tuo bambino. Due occhi, che nei casi dei più piccoli, son l’unico mezzo di comunicazione tra voi due, due occhi che si aspettano tu capisca la sua stanchezza, la fame, la mancanza dei genitori ma anche due occhi che alcune volte ti fanno arrabbiare per i troppi capricci. Due occhi che vogliono le tue attenzioni ma al tempo stesso non lasciano nemmeno un giorno senza un sorriso. Si crea un legame unico, un filo che non si potrà spezzare, fatto di un amore reciproco, un dare ed avere continuo.

In Italia in media il 55% delle donne con figli, sposata o single,lavora. Ciò comporta per i primi anni di vita una figura sostitutiva a quella materna, figura che spesso e volentieri è quella dei nonni o al massimo si ricorre a degli asili nidi. Sono molte invece le mamme che decidono di affidare i loro bambini a delle baby sitter, lavoro sempre più diffuso e complicato. Una baby sitter si trova a dover gestire uno o più bambini dì qualsiasi età e a dover fronteggiare ogni tipo d’esigenza, pur essendo una figura molto sottovalutata.

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