Di Ilaria Furone. Federica Pellegrini sale sul tetto del mondo e va ancora più su, l’atleta azzurra diventa unica nella storia per longevità, regina della disciplina dei 200 stile libero.

Alla domanda perché, come è possibile?  la “divina” risponde << mi piace faticare >>. È nata per questo, per l’acqua, il cloro, la competizione e di questo ne siamo certi, dall’inizio della sua carriera a soli 15 che ne possiamo trovare traccia. Da lì campionati, 51 medaglie, 7 volte campionessa del mondo, record su record e riconoscimenti.

Il campione sa di valere  sia per vincere sia per accettare la sconfitta, forse è questo il segreto… inoltre tanta forza di volontà, doppie sedute d’allenamento e un “pasto” quotidiano fatto di 7-8 km di bracciate poderose da consumare.

Le sue avversarie storiche hanno abbandonato dopo pochi anni, non ce l’hanno fatta a reggere quei ritmi: pressioni, allenamenti, fantasmi. Anche lei a volte non ce l’ha fatta, si è fatta anche male, ma poi si è rialzata. Avrebbe potuto vincere molto di più, lo sa anche lei, ma ha dovuto appunto fare i conti con le cadute. Non è stato nemmeno facile cadere davanti a tutto il mondo, sempre sotto i riflettori, quando è stata bloccata da fragilità adolescenziali, quando è stata attanagliata dall’ansia, quando ha fallito per sue scelte tecniche sbagliate.

Ma Federica è caparbia. Si è rimessa in gioco sempre, si è sempre allenata con in testa un unico obiettivo. E ha dimostrato a tutti ma soprattutto a sé stessa che tornare a vincere è possibile. Anche quando la tua diretta avversaria ha un nome importante ed è un fenomeno. Oggi Federica ha dimostrato che i pronostici si possono ribaltare. E che lo si può fare con umiltà, a testa alta, col sorriso.

Il suo talento lei lo porta in acqua, lo spinge al limite. E lui ricambia. Permettendole di macinare record. E di entrare nella storia. Prima donna in Italia a salire sul podio sette volte su sette, in sequenza. Federica è schietta. È diretta. In vasca non le manda a dire, fuori neppure. Vive la vita a modo suo, come ha sempre fatto, senza curarsi delle chiacchiere.

È testarda, Federica. Da sempre, i suoi sono giorni di sacrifici e di dolore. Di gambe che si bloccano, di braccia che si spezzano. Di un male fisico che neanche l’acqua può curare. E poi c’è un dolore più grande, silenzioso, che viene da dentro. Ma lei ha superato tutto, con la forza di chi si mangia la vita. Ha superato gli attacchi di panico, non ha avuto paura di piangere. Ecco perché un campionessa ogni vent’anni… “Prima: perché unica”.

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