Di Federico Manzi. Metti insieme una notte fredda, una pattuglia di vigili urbani a quanto pare amanti focosi nella vita ed ora pure in servizio; un luogo, Tor di Quinto, vicino ad un campo nomadi, storico per frequentazioni di coppie a diverso titolo; una vettura della polizia municipale che improvvisamente da pattuglia di due vigili urbani si sarebbe trasformata con delle manovre effusive in una da far invidia ad un’altra più famosa pattuglia, quella acrobatica nazionale. E la radio di servizio: galeotta…perché sarebbe stata lasciata accesa sul canale collegato con la centrale operativa. Il resto, se tutto risulterà vero, c’è poco da immaginare…il fatto comunque è stato riportato da tutta la stampa nazionale.
L’accaduto è finito dritto sul tavolo del comandante generale della polizia municipale di Roma, Stefano Napoli, sembra con tanto di file audio e nomi dei soggetti incriminati. Sulla quarantina lei, più grande lui. Inizialmente si pensava ad una disattenzione dei due amanti che, presi dall’infatuazione, avessero lasciato acceso il microfono per comunicare con la centrale, facendo diventare così virale la loro “avventura”. Qualcosa non torna: diciamo che ha risvolti poco chiari. Secondo le ultime indiscrezioni l’apparecchio entrerebbe in funzione in quella modalità solo ed esclusivamente dopo aver digitato un codice. Inoltre, come si evince da una circolare di Roma Capitale,i pattugliamenti ai campi rom devono essere necessariamente presieduti da almeno tre agenti e, quindi, quella sera, i due spasimanti, sarebbero stati in compagnia. La sola cosa certa, per ora, è che in una dichiarazione il Comando della polizia municipale di Roma afferma che “In merito ad articoli di stampa usciti in queste ore che riportano notizie riguardanti due agenti che avrebbero consumato un rapporto sessuale in un autoveicolo di servizio, il comando generale della Polizia locale sottolinea che sull’accaduto, non riconducibile agli ultimi giorni, sono state svolte e sono tuttora in corso indagini per stabilire la veridicità dei fatti».
