Di Susanna Cacciani. La paura e il coraggio vivono dentro di noi allo stesso modo, ed è una consapevolezza a cui probabilmente nessuno fa caso, come se avere paura fosse sbagliato ed essere coraggiosi ci rendesse in grado di affrontare ogni difficoltà. Lunedì scorso durante il dibattito settimanale abbiamo affrontato un tema molto importante e che tutti almeno una volta nella propria vita si sono trovati a dover affrontare: la paura e il coraggio nel dover fare delle scelte e nel dover prendere delle posizioni. Se all’apparenza potrebbero sembrare collocati su due piani diversi

Ma guardandoci dentro abbiamo capito che avere paura non è una colpa, ma è essere consapevoli dei propri limiti e delle proprie debolezze e avere il coraggio di abbattere i muri che molto spesso ci impediscono di dire cosa vogliamo e di prendere la posizione che crediamo più giusta. Avere dunque il coraggio di fare scelte azzardate, da quelle più banali a quelle che potrebbero cambiarci radicalmente la vita, avere più semplicemente il coraggio di rischiare. 

Essere giornalisti, e ancora di più essere giornalisti di vita, vuol dire saper prendere una posizione, che non vuol dire fare il tifo per una o per l’altra parte, ma essere consapevoli delle proprie idee e portarle avanti all’interno delle scelte che ogni giorno la vita pone sul nostro cammino, che possa essere lasciare il proprio incarico lavorativo per accettarne uno che possa portarci lontani da casa, verso l’ignoto, ma che allo stesso tempo possa darci più soddisfazioni. O prendere posizione decisa, netta, semplicemente scrivendolo, un articolo. 

Prendere delle scelte è difficile e rischioso, ancora di più se il tempo per prenderle non sempre corrisponde al nostro, perchè la nostra vita e la nostra quotidianità sono attraversate costantemente da imprevisti e da contrattempi e sta a noi essere in grado di saper scegliere, anche quando vorremmo fare tutt’altro. Bisogna quindi avere la consapevolezza delle nostre decisioni e valutarle con attenzione, senza il rischio che esse possano ritorcersi contro di noi. 

Inseguito di tutte queste riflessioni mi sono posta una domanda ed è la stessa che poi ho rivolto agli altri studenti durante il dibattito: “E voi sareste in grado di prendere la vostra posizione e le vostre scelte e rischiare?”.

Io mi sono aperta lasciando intravedere una parte più fragile di me, che è la paura di scegliere, la quale però non vince mai,  perchè dentro di me vive anche il coraggio di rischiare, forse perchè l’ignoto e il nuovo mi affascinano e perchè sono fortemente convinta che non buttarsi possa farci perdere delle grandi possibilità a cui molto spesso si rinuncia per paura. Ascoltando gli altri sono arrivata alla conclusione, che la paura è più che normale e che chiunque si trova molto spesso a fare i conti con essa, ma ho anche capito che non deve essere additata come qualcosa di negativo, bensì come un mezzo per essere più consapevoli della realtà senza troppi filtri. Quindi si abbiamo tutti paura, ma tutti siamo in grado di far uscire il nostro coraggio e rischiare.