Di Francesco Stefanelli. Les Claypool, un comico macabro che nel 1993 partorì insieme ai suoi compagni d’arme quel capolavoro di Pork Soda. Il terzo lavoro dei Primus, forse il più rinomato e famoso del gruppo californiano, lì consacrò come mostri sacri sia nell’ambito mainstream che nel panorama alternative in quegli anni. Come i precedenti album, tutta l’atmosfera si basa su un umorismo irriverente dettato dal tono vocale del frontman e bassista Les Claypool, la cui tecnica permette di guadagnarsi un posto tra i migliori bassisti in circolazione, quasi come se fosse uno sfottò verso quei cantanti tecnici che avevano calcato le scene nel decennio precedente. La strumentale non è da meno, e il chitarrista Larry LaLonde ci mette il suo lato “weirdo” dando vita, insieme ai groove e ai ritmi funky del batterista Tim Alexander, uno scenario surreale che trasporta l’ascoltatore in un parco di divertimenti in cui aleggia il disagio, sdoganando una volta per tutte le parole “strano” e “particolare”. Si apre fin da subito con quella cadenza pesante e legnosa di Pork chop little ditty per poi sparare in faccia quella colata di fango dal nome di My Name is Mud, in cui si narra come un sempliciotto abbia ucciso un suo amico con una mazza da baseball e debba occultare il cadavere. Segue poi Welcome to this world, in cui si dipinge come sia veramente la società, il mondo, fatto di eccessi e sregolatezza. Bob, la quarta traccia, è il brano forse più inquietante dell’album. Viene infatti descritto, sempre con toni umoristici, il suicidio di un uomo nel proprio appartamento, ma tutto ciò viene raccontato dal punto di vista dell’uomo che trova il proprio amico impiccato al soffitto. DMV e Ol’ Diamondbacks Sturgeon sono chiari esempi di alternative progressive che in quegli anni stava divampando nella scena musicale mondiale, e i Primus in questo ne fanno da padroni. da Nature Boy fino a Mr.Krinkle si iniziano ad alternare fasi da bambino e fasi d’adulto, passando tra dei pescatori e degli avventurieri, e proprio il singolo Mr.Krinkle si discosta dall’atmosfere dell’album grazie al suo ridondante e pesante suono di contrabbasso distorto. Infine l’ultimo vero brano della scaletta è Hamburger Train, una fulminea improvvisazione che conduce il pubblico su un treno fuori dal comune carico di stravaganza. I Primus con ciò dimostrano che sono i re indiscussi di un palese dei balocchi non sempre rosa e fiori come vuol far pensare la tradizione.

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