Di Susanna Cacciani. Ansia…parola chiave di una generazione: è sulla bocca di ognuno; quella dei più giovani, che ha costantemente l’ansia di apparire, di essere adeguati senza difetti e senza la minima possibilità di commettere errori. Ma l’ansia sembra essere vissuta sempre, è sulla bocca di tutti: ansia nei rapporti con gli altri quando non ascoltiamo, interrompiamo per dire la nostra; ansia prima degli esami universitari: che non ci fa rendere come dovremmo. Ansia nella coppia: dove l’altro viene a volte taciuto, il problema non affrontato; la soluzione non trovata. Ansia con noi stessi: la forma peggiore di una esteriorità che ci attanaglia, che ci soffoca.
Sembra essere diventata quasi una moda, un vestito senza il quale non si può uscire di casa, che accompagna in ogni momento della giornata, così perfettamente cucito addosso che qualcuno non riesce neanche a ricordarsi della sua presenza, ma che d’improvviso esce fuori quando ci si trova di fronte a situazioni difficili. L’ansia di avere sempre dei voti alti, di riuscire in ogni cosa nel modo più impeccabile possibile, ansia di uscire di casa perchè non ci si sente adeguati a ciò che la società ci impone di essere, di essere giudicati per il modo con cui vediamo il mondo, ansia di tutto.
L’ansia divora da dentro, senza che nessuno al di fuori di chi la vive possa rendersene conto, ti fa sudare freddo, il cuore batte più velocemente, le mani tremano e la testa comincia a viaggiare in ogni direzione possibile tranne quella che potrebbe portare alla tranquillità, alimentando paure e paranoie, non fa dormire la notte e rende nervosi e suscettibili per ogni minimo dettaglio. E’ un nemico invisibile sempre in agguato, che colpisce chiunque sia più sensibile o chi, come i giovani non ha ancora trovato la sua strada e cerca inconsapevolmente di seguire quella di altri.
Fa nascere la paura, di sbagliare, di dover sempre essere perfetti e non crollare mai di fronte alle difficoltà, ma è un’arma a doppio taglio se da una parte ti fa credere di dover essere indistruttibile dall’altra ti annienta, ti porta a non credere nelle tue capacità, nei tuoi sogni, perchè a cosa servirebbe perseguirli se si è accompagnati dall’ansia che probabilmente falliranno.
Ma da cosa nasce? E cosa la alimenta ogni giorno? Tutto e niente. Nasce dalla voglia di non deludere gli altri, dai propri genitori alle persone che ci stanno accanto, deludendo, però noi stessi alle volte. Nasce dalla voglia di fare e prendere sempre la decisione giusta, dalla paura di non raggiungere i propri obiettivi e di non essere alla fine di tutto fieri di noi stessi. Nasce dalle insicurezze che ognuno si porta dentro e che si manifestano con le paure.
Chiunque alimenta e fa nascere l’ansia nelle nostre menti, un insulto, troppa ironia che ferisce e viene presa per verità, le critiche, le prese in giro, uno sbaglio, un capello fuori posto, ogni cosa porta a far nascere dentro di noi l’ansia di apparire, di dover essere e non più semplicemente di voler essere. Voler essere fieri anche dei nostri sbagli e delle nostre insicurezze, delle nostre giornate no, e degli esami andati male. Voler essere felici e spensierati senza sentire addosso il peso di chi ci vorrebbe diversi, perchè l’ansia quella vera e costante parte proprio da lì, forse a quel punto il vestito potrebbe andarci troppo stretto e avremmo voglia di strapparcelo di dosso.