Di Simone Ferri.Al Gewiss Stadium di Bergamo, la Lazio viene eliminata dall’Atalanta in Coppa Italia, mediante una prestazione con più bassi che alti. Eppure le premesse erano delle migliori.
Inizio di gara subito spumeggiante con ben 4 gol realizzati nel primo tempo, con un parziale di 2-2 all’intervallo.
Gli uomini di Simone Inzaghi hanno avuto la forza di rimontare il vantaggio nerazzurro dei primi minuti, dimostrando una grande reazione, ma soprattutto di sapersela giocare con squadre di pari livello. Muriqi di testa e poi Acerbi firmano il sorpasso; rimonta che dura pochi minuti, visto l’immediato pareggio della Dea con Malinovskyi.
Dunque, prima frazione di gara disputata ad alti ritmi da entrambi le compagini; a favorire tutto ciò, sono state senz’altro le difese, non proprio impeccabili, specialmente quella biancoceleste, che ha mostrato ancora una volta diverse lacune.
Nel secondo tempo, il match sembra prendere la via giusta per la squadra Laziale: viene espulso Palomino, della retroguardia atalantina, per fallo da ultimo uomo su Lazzari.
Le aquile non riescono a sfruttare il vantaggio numerico, e poco dopo, ingenuamente, arriva la beffa: i padroni di casa passano in vantaggio con la rete di Miranchuk.
Come se non bastasse, gli si presenta la ghiotta occasione dal dischetto per blindare la qualificazione, ma il bomber nerazzurro Duvan Zapata si fa ipnotizzare da Reina.
Minuti finali che hanno riscontrato una fase difensiva ferrea dei bergamaschi, con 8 giocatori dietro la linea della palla a difendere il 3-2; una Lazio un po’ sterile che ha provato l’assedio, continuando a sbattere però in continuazione contro il muro della Dea.
L’Atalanta si qualifica alla semifinale di Coppa Italia, mentre i biancoazzurri avranno già da domenica l’occasione per rifarsi in campionato, sfidando di nuovo il gruppo di Gasperini.