Di Matteo Grassi e Andrea Gonini. All’Allianz Stadium si affrontano rispettivamente Juve e Roma, Pirlo e Fonseca. La partita si preannuncia viva e combattuta, lo schema tattico delle due squadre è modificato per le assenze importanti di Bentancur e Pellegrini. Pirlo schiera la Juve con un 4-4-2 che in fase di costruzione diventa un 3-5-2 mentre Fonseca con una Roma, con diverse assenze e con Dzeko in panchina, si schiera con un 3-5-1-1. Questa partita é cruciale per entrambe le squadre, la Roma deve dar prova di poter finalmente vincere contro una big e continuare la sua buona annata, la Juve deve vincere per continuare la sua rincorsa al primo posto. La partita parte subito con ritmi elevati, la Roma spinge e pressa alta, creando anche diversi pericoli, apparenti, dalle parti di Szczesny. Ma la partita cambia il suo corso al 13’ minuto, quando dopo un azione personale di Alex Sandro, la palla giunge al limite dell’area per Ronaldo che al primo tiro in porta insacca. Il piano tattico della partita non cambia, la Roma continua ad avere il pallino del gioco senza però mai riuscire a scalfire la difesa bianconera. È ancora Ronaldo, infatti, a far tremare la Roma con una conclusione che si infrange sulla traversa. I giallorossi producono molto ma ottengono poco, il primo tempo termina con il parziale di 1-0.
La ripresa inizia con la Roma costretta a recuperare il goal di svantaggio subito nel primo tempo. La Juventus è organizzata difensivamente in maniera perfetta, continua a fare la propria partita, proprio come Pirlo l’aveva preparata: aspetta gli avversari nella propria metà campo per poi cercare di trasformare l’azione da difensiva in offensiva, con ripartenze che possono risultare fatali. Teoria che viene confermata al minuto 69. Nel momento migliore della squadra giallorossa arriva il secondo goal bianconero, causato da Ibañez, con l’intento di anticipare il suo avversario spinge la palla nella propria porta. L’ingresso in campo di Dzeko, Carles Perez, Diawara e poi di Bruno Peres, nel finale, non sembrano cambiare le sorti del match, che sembra ormai aver preso una certa direzione.
Nonostante il doppio svantaggio il copione non sembra cambiare: gli uomini di Fonseca continuano ad attaccare nella trequarti avversaria, come evidenzia anche il possesso palla a loro favore, ma senza mai essere un effettivo pericolo per la porta difesa da Szczęsny. Il portiere ex Roma, infatti, è stato costretto a sporcarsi i guanti in pochissime occasioni. Stesso discorso va fatto anche a Pau Lopez, ma con la differenza che la Juventus ha saputo sfruttare al meglio le poche occasioni avute a disposizione. La squadra capitolina ha pagato a caro prezzo la poca precisione sotto porta dei suoi attaccanti, merito soprattutto alla difesa avversaria.
L’ennesimo scontro diretto perso dal ct portoghese permette alla Juve di portarsi al terzo posto alle spalle di Inter e Milan, mentre la Roma continua a perdere punti importanti per la classifica.