Di Francesca Zaza.‘’ Ci osservano, conoscono ogni nostra mossa! Loro sanno tutto di noi! ‘’
Al centro delle proposte cinematografiche di questa settimana vi è ‘’ Escape room’’, un film incentrato sul gioco di fuga dal vivo che, mai come negli ultimi anni, sta diventando uno dei passatempi preferiti degli adolescenti, e non solo. In questo caso però, la competizione assume sembianze differenti : se infatti nella realtà allo scadere del tempo si vince o si perde, qui la gara si rivela essere piuttosto una vera e propria ‘’trappola letale’’ , in cui si sopravvive o si va incontro alla morte.
Diretto da Adam Robitel e presente sulla piattaforma Netflix, Escape room è un film ambientato a Chicago e racconta la storia di sei persone che non hanno alcun legame tra loro, ma che vengono scelte per fare un gioco apparentemente innocuo. Tutto ha inizio nel momento in cui ognuno di loro riceve un pacchetto misterioso, al cui interno è presente un cubo, che se risolto, produce un biglietto d’invito per il celebre escape room della Minos. La sfida consiste nel dover risolvere una serie di enigmi per uscire da alcune stanze chiuse e senza finestre. Colui che terminerà l’intero percorso, avrà come ricompensa una somma in denaro pari a 10.000 dollari.
I sei ragazzi accettano di giocare e si ritrovano così nella sala d’attesa della società, luogo dove inizierà il tutto. Quello che però i protagonisti non hanno preso in considerazione è la reale difficoltà che si cela dietro questa competizione.
La gara sarà infatti caratterizzata da numerose trappole pericolose, se non letali, che metteranno a dura prova le debolezze dei partecipanti, i quali saranno costretti a confrontarsi con le conseguenze da esse scaturite. In una corsa contro il tempo, i giovani, nel tentativo di risolvere i vari indovinelli, raggiungeranno la consapevolezza che, in realtà, esiste qualcosa che accomuna tutti loro: il perché hanno scelto di essere lì.
Sull’esempio di ‘’ Saw- l’enigmista’’ e ‘’ Final destination’’, il film mette alla prova alcuni concorrenti, coinvolti in un gioco mortale e obbligati a rivivere i loro più grandi peccati, che altro non sono che le ragioni per le quali si trovano lì. Ogni stanza che compone l’escape room è infatti interamente progettata al fine di rivolgersi ad un solo personaggio. Ogni camera una vittima.
Anche in questo caso tutto ruota intorno all’idea che gli ‘’eroi’’ in questione, a causa degli sbagli commessi in passato, siano destinate alla morte, a meno che non si dimostrino pentite o pronte a sacrificare qualcosa.
A differenza di Saw però, dove era proprio l’enigmista il protagonista principale, qui sono i sei personaggi ad avere un ruolo centrale nella storia, ma più di tutti le loro paure.
Grandi scene d’azione, suspense, diversi colpi di scena e un finale del tutto sconvolgente, in cui gli ultimi due sopravvissuti si concentrano sulla ricerca del loro ‘’nemico’’, ossia colui che è la mente del terribile gioco, mentre quest’ultimo sta architettando una nuova sfida per loro.
Ma il vero punto di forza del film è l’ansia perenne che vivono i protagonisti e che influenza inevitabilmente anche lo spettatore. Non a caso, l’angoscia che la ricerca di simboli da decifrare, indizi e codici numerici da interpretare procura loro, non fa che condizionare l’animo del pubblico che quasi compie la stessa ‘’corsa contro il tempo’’ dei personaggi.
Non meno importante è l’attenzione data alla realizzazione delle stanze in cui si svolge l’intera storia : sottosopra, inquietanti al punto giusto e con riferimenti alle vite dei partecipanti, insomma studiate nei minimi dettagli tanto quanto le descrizioni delle sei vittime.
Dunque ‘’Escape room’’, con il suo clima a dir poco glaciale, ha tutti gli ingredienti per essere un ottimo film thriller/horror da vedere in compagnia.