Di Leonardo Ricciardi. Finisce 2-1 la tanto chiacchierata partita, tra Juventus e Napoli dove, le due squadre si sono affrontate faccia a faccia, il entrambe lottano per un posto in Champions, poiché la vetta della classifica sembra ormai inarrivabile.
Chiesa la solita furia, lotta su ogni pallone facendo anche da difensore aggiunto, serve un assist mozzafiato per CR7, che non sbaglia e la mette dentro firmando il gol dell’1-0.
Il Napoli reagisce ma tra i pali della squadra di casa cé´ il capitano Gianluigi Buffon, che nonostante la sua età arriva su ogni pallone e carica tutti i suoi compagni.
Negli azzurri sono pochi che danno la giusta spinta, tra cui insigne, Hysaj, Osimhen ma non bastano per battere la difesa juventina.
Il gol decisivo arriva nel secondo tempo quando 73’ minuto quando, dopo moltissimi mesi di stop, entra in campo Paulo Dybala, che mette a segno un gol a giro splendido al suo secondo pallone toccato in campo.
La partita diventa di gestione per i bianconeri, ma per gli azzurri diventa attacco sfrenato, Gattuso schiera in campo 5 attaccanti, tentando di ribaltare il risultato o quantomeno di salvare la faccia.
Solo al 90’ su movimento di Osimhen, un fallo di Chiellini che porterà al rigore, nella sfida di nervi si trovano i due capitani faccia a faccia e Lorenzo Insigne non sbaglia, 2-1 al 90’ minuto, un finale di partita al cardiopalma, dove nei 5 minuti di recupero, può succedere di tutto, per i bianconeri rovinare la bella prestazione, per gli azzurri salvare il risultato.
Ma finisce allo Stadium di Torino, la Juventus torna 3° in classifica, sotto il Milan e l’Inter ormai arrivata a meta.
Le forti dichiarazioni di pirlo nel post partita, hanno fatto pensare che rimarrà lui il tecnico sportivo della Juventus per il prossimo anno, chiedendo scusa per la prima volta pubblicamente per i suoi errori, e dicendo che ha appreso molto dalle sue sconfitte.
Anche Ronaldo, dopo il suo gol, esulta dicendo: “io sono qui”, sfatando cosi le ipotesi che a fine stagione potesse cercare altrove nuove avventure.
Agnelli e tutta la dirigenza sono sicuramente soddisfatte in parte, poiché´ rimane sempre una vittoria amara, dopo nove anni di scudetti, coppe Italia e grandi scontri in Champions, i bianconeri si sono ritrovati a lottare per non essere esclusa dalla competizione più prestigiosa in Europa.
Le Pagelle
Buffon 6,5: regala sicurezza a tutto il suo reparto, peccato per la spiazzata su calcio di rigore.
Danilo 6,5: non è un bel cliente Insigne ma lui limita i danni.
DeLight 6: la sua potenza fisica lo rende indispensabile in difesa, di testa sono tutte sue.
Chiellini 6: sempre uno dei migliori in difesa, il fallo del rigore non è da lui.
Alex Sandro 6: scende in campo con una sicurezza diversa dal solito, più aggressivo nel coprire le spalle a chiesa.
Cuadrado 6: sotto rispetto al solito rendimento, nell’ uno contro uno, non ha fatto bene, facendosi sempre prendere la palla, avrebbe potuto fare un gol con un pizzico di cinismo.
Bentancur 6,5: vince il ballottaggio tra i centrocampisti, la sosta sembra essergli servita, grande esplosività.
Rabiot 6,5: la sua fisicità domina sempre il centrocampo, si abbassa spesso per impostare.
Chiesa 7: una furia a tutto campo, incide le partite, con una continuità impressionante, il gol di Ronaldo è per più della meta suo.
Morata 6: non in grande forma, la sponda non gli riesce mai, in contro piede non riesce ad essere incisivo, ma rimane sempre una bella presenza in area.
Dybala 7: torna dopo lunghissimi mesi, tocca il primo pallone, e al secondo è gol, un gol decisivo e pesantissimo. Bentornato.
Ronaldo 6,5: al primo minuto sbaglia un gol clamoroso, ma al secondo tentativo non sbaglia, in serie A è lui a decidere la classifica marcatori con numeri impressionanti.
Pirlo 7:si tiene stretta la panchina, i cambi al momento giusto, batte il Napoli usando una rosa compatta e ordinata, con cattiveria agonistica al punto giusto.
Giudice di gara.
Maurizio Mariani 5: il var sembra essere spento o guasto, le decisioni arbitrarie sono a tratti imbarazzanti, un rigore non dato per parte, due episodi clamorosi dove il giudice di gara si rifiuta di fermare il gioco.