Di Vladut Toma The Weeknd è un artista che non ha paura di mostrare il suo lato peggiore, indipendentemente da quanto sia scomodo.
Sin dall’inizio della sua carriera musicale lunga ormai un decennio, Abel Makkonen Tesfaye introduce immagini cupe che descrivono il suo stile di vita, alimentato da un ciclo di droga, seduzione e infedeltà.
Con ogni uscita troviamo Abel in diverse fasi della sua vita che soffre per amore cadendo vittima delle sue stesse tecniche di manipolazione o che cerca di toccare il suo lato più premuroso ma finisce sempre per tornare alle vecchie abitudini e a commettere gli stessi errori.
Con il suo suono cupo e dai ritmi lenti caratteristici dei suoi primi lavori, grazie anche ai temi trattati ha grande impatto sul genere R&B e sulla musica popolare in generale finendo per influenzare diversi artisti contemporanei.
Dall’ R&B al Pop, con l’utilizzo di sintetizzatori, The Weeknd introduce anche sonorità più comuni al sinthwave tanto da far sembrare alcune canzoni provenire direttamente dagli anni ’80.
Nonostante il cambio di produzione nel tempo, il leggero senso sconforto e rimpianto causato dalle sue azioni è sempre presente nei suoi testi.
L’artista è spesso l’antieroe della sua opera narrativa, rinnega l’amore ma continua a cercarlo e vuole a tutti i costi una connessione emotiva bensì sia pienamente cosciente del dolore che questa porterà con sé.
Spettacolo/The Weeknd, l’antieroe della sua opera