Di Madalina Ilincuta. Costretti a nascondere il nostro più grande segreto: l’anima non è in grado di sopportare la solitudine, siamo sempre destinati ad un qualcosa che ci unisce all’universo.
‘’The Age of Adaline’’ diretto da Lee Toland Krieger, disponibile su Prime Video, racconta la storia di una donna relegata in una condizione di eterna giovinezza. Adaline attraversa un intero secolo testimone di tutti i cambiamenti storici, è costretta a negare i suoi sentimenti ed a vivere una vita in fuga.
La sua vicenda ci ricorda la terribile condizione dei profughi di tutte le guerre, obbligati a scappare dalla loro terra, dai loro cari, dalla loro vita a causa di un male che non li appartiene: la guerra. In questi casi siamo costretti a negare il nostro io e la nostra vera natura, per paura di essere denigrati, allontanati. Quante volte abbiamo avuto paura di dire qualcosa che ci pesava sullo stomaco con il terrore di essere giudicati o non compresi, finendo per essere bloccati in un circolo vizioso di solitudine, dolore, vergogna. E’ una vergogna che non sentiamo nostra ma che la società ci impone, facendoci credere di essere sbagliati, vuoti, inefficaci…il mondo diventa minaccioso. La solitudine diventa il nostro unico conforto perché non ci giudica e non ci fa sentire indesiderati. Non siamo più un pericolo per nessuno, non siamo più i nemici del mondo…siamo solamente noi stessi, liberi, meravigliosi, leggeri. Ma l’uomo non è fatto per vivere da solo: la condivisione ci fa sentire veramente vivi, quel sorriso che l’altro ti dona ti fa sentire pieno di gioia e d’amore. ‘’E’ una cosa strana, irrazionale e commovente che può chiamarsi addirittura amore per la gente. Ma questa voglia di stare insieme continua a dilagare e si espande anche quando non c’è più niente da dire. Quando non c’è più l’urgenza e nemmeno una vera ragione: È proprio lì che vien fuori il bisogno di aggregazione’’ (Giorgio Gaber – L’uomo non è fatto per stare solo): viviamo infatti un’epoca in cui prevale l’individualismo, si tende a pensare per sé, a curare il proprio orticello, persino in famiglia non c’è più dialogo. Ma proprio nei momenti in cui ci si richiede di evitare occasioni sociali e di stare meno in mezzo alle persone ci rendiamo conto di quanto lo stare insieme agli altri sia un aspetto fondamentale della nostra vita. Questa pandemia ci ha tolto tanto ma ci ha aperto alla consapevolezza che abbiamo voglia di abbracci, parole, amore! Il nostro comportamento e la nostra identità sono strettamente costruiti sul rapporto con l’altro: nonostante tu ti senta rifiutato da tutti, e tu rifiuti gli altri di riflesso, ricordati che la solitudine ti porterà inevitabilmente all’antagonismo verso il prossimo ma che sono le connessioni con gli esseri umani che fanno davvero tutta la differenza del mondo. Tutti hanno bisogno del calore umano. Se potete evitatela, perché se ci prendete l’abitudine poi sarà difficile liberarsene…può essere una dolce e malinconica compagna delle vostre serate, ma è triste davvero.