Di Gabriel Uccheddu.
Sono passati quarantasei anni dal massacro del circeo, tremendo episodio che stravolse la vita di due ragazze, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, insieme alle loro vengono sconvolte le vite delle loro famiglie e di tutte le altre persone. Il 29 settembre del 1975, le giovani ragazze, provenienti dalla montagnola furono invitate ad una festa da alcuni dei loro amici e arrivano a villa moresca. Proprio lì sul promontorio del circeo le due ragazze a distanza di qualche ora avrebbero visto la ferocia dell’uomo. Poco dopo finita la festa ne inizia un’altra per i tre giovani ragazzi, Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira, fascisti e borghesi. Una festa destinata, per mano della follia, una tragedia. Le due ragazze subirono per incessanti ore (per più di un giorno e una notte) di agonia, violenze morali e fisiche, furono brutalmente stuprate, drogate, massacrate e violate verbalmente. Durante le trucide torture Gianni Guido, abbandonò la villa e tornò a Roma per cenare con al propria famiglia, successivamente rincasò nella villa al circeo. Rosaria fu violentata, picchiata e infine ‘’sfinita’’ annegata in una vasca. Dopo aver ucciso Rosaria passarono a Donatella, cercando di strangolarla, la forza di donna che Donatella aveva le permise di vivere, ma a violenze terribili. Lei che non morì allo strangolamento provò a chiamare la polizia, ma un feroce colpo alla testa con una spranga da ferro la fece svenire. Fingendosi morta, i tre assassini convinti anche della morte di Donatella, misero i cadaveri delle due in una fiat 127 bianca. Durante il viaggio del ritorno i tre amici scherzavano e cantavano beffeggiando le due vittime. I tre fermandosi a cenare parcheggiarono la propria auto in via pola e una guardia giurata, tramite delle urla di Donatella, capì che dentro il bagagliaio della auto c’era qualcuno. Dopo qualche minuto, si aprì il bagagliaio e così si scoprì il ritrovamento di Donatella e del corpo esamine di Rosaria. In pochissimo tempo i tre assassini furono identificati ma solo due di loro, Gianni e Angelo furono arrestati. Il terzo, Ghira, scappò rendendosi latitante. In primo processo i giudici condannarono alla pena dell’ergastolo tutti gli imputati. Donatella dopo aver ottenuto giustizia anni dopo muore per mano di un tumore.
Oggi quarantasei anni dopo il massacro, al cinema ripercorriamo visivamente i tremendi destini di queste due ragazze, la pellicola viene però censurata dalla commissione del festival del cinema di Venezia, classificandolo come vietato ai minori