Di Gabriele Sterbini. Scontro per il trono, le due fazioni milanesi tornano a brillare a suon di prestazioni riprendendo in mano così la scena del calcio italiano. Due progetti diversi ma con lo stesso fine, quello di tornare a vincere. L’Inter che vuole tornare subito alla vittoria con l’approdo di Conte e l’acquisto di Lukaku, mentre il Milan che punta al futuro con gli innesti di giocatori giovani per dare inizio ad un ciclo vincente.

Inizia meglio la squadra nerazzurra che si afferma vincendo il diciannovesimo scudetto della sua storia. Ma le gerarchie cambiano dopo una sola stagione, l’Inter ha perso certezze con l’arrivo di Inzaghi e il Milan ne ha acquisite sempre di più. Non è la stessa Inter di Conte, quella squadra che aveva mostrato a tutt’Italia una solidità difensiva di caratura mondiale ed una condizione atletica strepitosa fino alle ultime giornate del campionato. Una grave perdita è stata quella di Antonio Pintus, il preparatore atletico che aveva permesso alla squadra interista di mantenere alta l’intensità per tutta la stagione. L’assenza di Brozovic si rivela in ogni partita come un problema di fondo della squadra di Inzaghi, infatti non c’è nessun centrocampista che riesca a ricoprire quel ruolo proprio come lo fa il croato. Tutt’altra storia è quella della squadra rossonera che ha trovato il giusto sistema di rodaggio e si sta affermando come una squadra già pronta per tornare ad alti livelli.

L’apporto di Pioli è stato fondamentale, ha trasmesso alla sua squadra una sicurezza tale da competere per la vittoria del campionato che si è tramutata in fiducia nei giocatori. Ma l’aspetto importante è stato proprio la rinascita di quest’ultimi, un semplice esempio è quello di Rafael Leão. Giocatore rivoluzionato, colui che lo scorso anno veniva criticato dalla maggior parte dei tifosi rossoneri quest’anno è uno dei protagonisti, se non il più importante, della fantastica stagione che sta disputando il Milan. Altro punto a favore di Pioli è la valorizzazione dei giovani come Tonali e Kalulu, che non sta facendo rimpiangere l’assenza di Kjaer. Una cosa è certa, Milano torna con merito ai vertici del calcio italiano, facendo un bel calcio, mettendo in campo idee e coraggio e divertendo anche.

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